La pandemia ha accentuato il senso di solitudine tra gli anziani. Se gli uomini lo hanno ridotto grazie a Internet, non altrettanto è accaduto per le donne. Serve una visione multidimensionale per rendere la rete uno strumento di inclusione sociale.
Autore: Federica Cretazzo
Federica Cretazzo è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale all'Università degli Studi di Milano-Bicocca, dove precedentemente ha collaborato all'interno del progetto ACTIVE ageing in changing societies. Older people’s social and digital resources in pandemic and post-pandemic ITaly (ACTIVE-IT) e attualmente collabora nell'ambito del programma di ricerca Age-It: Ageing Well in an Ageing Societies. Una nuova alleanza per progettare soluzioni socioeconomiche, biomediche e tecnologiche per un'Italia inclusiva verso tutte le generazioni. Ad oggi, si sta occupando di erogazione di cure (sia formali sia informali), prestando particolare attenzione agli anziani (e grandi anziani) nel contesto delle aree interne italiane e alla digitalizzazione dei servizi assistenziali, sanitari e sociali.