Il divario di genere nel tempo dedicato alla famiglia e alla cura è ancora forte in Europa, solo nei paesi del Nord si è raggiunta una parziale parità. C’è necessità di aumentare le possibilità di scelta per uomini e donne, senza imporre un unico modello.
Autore: Francesca Luppi
Francesca Luppi è demografa e sociologa, attualmente assegnista di ricerca e responsabile del progetto EXParent presso il Dipartimento FISPPA dell'Università di Padova, nonché docente a contratto presso l'Università Bocconi di Milano. Ha conseguito il dottorato in socio-demografia presso l'Universitat Pompeu Fabra di Barcellona. Ha collaborato a numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali sul tema della fecondità, della conciliazione famiglia-lavoro e delle politiche per la famiglia.
Promuovere l’accesso ai servizi per l’infanzia è una buona ricetta per sostenere la fecondità e l’occupazione femminile. Ma non deve essere solo una misura contro la povertà, bensì un autentico sostegno alla natalità e alla crescita solida del paese.
Un terreno in “regalo” alle coppie che decidono di avere un terzo figlio: il governo vorrebbe così risolvere due problemi: bassa natalità e spopolamento delle aree rurali. Ma la misura non risponde alle sfide poste dal rapporto tra demografia e sviluppo.