Il governo pensa a una riforma per le banche di credito cooperativo, che potrebbe però snaturarne l’identità. Buoni risultati si potrebbero invece ottenere con fusioni a livello provinciale. Scomparirebbero le Bcc con un rapporto tra crediti deteriorati e crediti totali oltre la soglia di allerta.
Autore: Francesca Nordi
Laureata presso l'Università di Ferrara con tesi di laurea sul tema dell'armonizzazione dei bilanci pubblici, attualmente frequenta il corso di Dottorato in Economics, statistics and management presso l'Università di Messina e si occupa dei temi legati alla valutazione delle politiche pubbliche. Ha
collaborato recentemente con È upolis-Lombardia in relazione a vari progetti sulla finanza locale.