Il Codice degli appalti pubblici non va sospeso. Bisogna però intervenire su alcune previsioni contrarie al perseguimento dell’efficienza, responsabili dei tempi lunghi delle gare. E allo stesso tempo va rivisto anche il regime del danno erariale.
Autore: Francesco Decarolis
Professore Associato all'Università Bocconi e docente temporaneo presso la SNA. Ha conseguito il PhD in Economia presso la University of Chicago. E' stato precedentemente economista presso il Servizio Studi della Banca d'Italia e poi membro del dipartimento di economia della Boston University, dell'EIEF e della University of Wisconsin Madison. Ha trascorso periodi di visiting presso la Stanford University, la Columbia University, la University of Chicago e la University of Pennsylvania. Il suo campo di ricerca coinvolge l'analisi del funzionamento di diverse strutture di mercato con applicazioni al campo degli appalti pubblici, della sanità e del commercio elettronico.
Dall’aggregazione dell’informazione nelle aste al disegno dei mercati, i due vincitori del Premio Nobel per l’economia 2020 hanno mostrato come l’analisi economica può aiutare a elaborare principi pratici utili per governi e imprese.
Il nuovo codice degli appalti istituisce un sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti sulla base di criteri di qualità, efficienza e professionalizzazione. Manca però il decreto attuativo. Eppure, potrebbe essere un aiuto alla spending review.
La direttiva europea del 2014 sugli appalti pubblici ha introdotto la possibilità di utilizzare i comportamenti passati delle imprese nelle decisioni di scelta dei contraenti privati. In che modo gli stati recepiscono la novità nei loro ordinamenti?
E’ appena entrato in vigore il terzo correttivo al codice dei contratti. Introduce un’importante novità nei criteri di aggiudicazione delle gare per lavori pubblici il cui costo è al di sotto della soglia comunitaria. Va in soffitta un metodo a lungo utilizzato che, premiando l’impresa meglio capace di indovinare il ribasso medio e non quella con il ribasso più alto, aveva profondamente stravolto la natura delle gare. Si potranno ottenere forti risparmi sui prezzi di aggiudicazione. Problemi potrebbero invece sorgere per le amministrazione pubbliche di piccole dimensioni.