Introdotta con obiettivi ambiziosi, la cedolare sugli immobili residenziali dati in affitto ha prodotto risultati limitati in fatto di emersione di base imponibile e di alloggi immessi sul mercato. Di sicuro ha avvantaggiato i proprietari più ricchi.
Autore: Francesco Figari Pagina 1 di 2
Francesco Figari è docente di Scienza delle Finanze presso l’Università degli Studi dell’Insubria. E’
affiliato al CeRP Collegio Carlo Alberto e Research Associate all’Institute for Social and Economic
Research presso l’Università di Essex (UK). E’ coinvolto nello sviluppo di EUROMOD, il modello di
microsimulazione fiscale della Commissione Europea dal 2006. La sua attività di ricerca si
concentra sull’analisi degli effetti comportamentali e redistributivi delle politiche pubbliche in
un’ottica comparata. E’ Associate Editor dell’International Journal of Microsimulation e membro del
comitato editoriale di Politica economica–Journal of Economic Policy.
L’assegno unico per i figli partirà a marzo 2022. È una razionalizzazione del supporto pubblico alle famiglie con figli. Ma rimangono alcune criticità. In particolare, suscita dubbi la scelta di garantire il contributo anche a chi non presenta l’Isee.
Il miglioramento dell’efficienza energetica e della sicurezza antisismica degli immobili è certo un obiettivo da perseguire. A rendere il Superbonus una misura dagli effetti perversi per efficienza ed equità è la sua entità e l’assenza di vincoli.
L’assegno unico e universale per i figli è l’occasione per definire un nuovo sistema di sostegno pubblico alle famiglie. A patto però di rispettare alcuni criteri. Così come serve un sistema fiscale, contributivo e di protezione sociale adeguato.
L’Italia è ancora uno dei paesi europei che destina meno risorse alla prima infanzia. Eppure, garantire gratuità e universalità degli asili nido darebbe enormi vantaggi. A beneficio dei bambini, ma anche del Pil, con l’aumento dell’occupazione femminile.
Il decreto “Cura Italia” riesce solo parzialmente a limitare gli effetti dirompenti della serrata imposta dal governo. Una simulazione calcola costi e benefici delle misure adottate fin qui. E per le famiglie cresce la probabilità di cadere in povertà.
Il riordino e il potenziamento delle misure a sostegno delle famiglie con figli è uno dei punti qualificanti del governo Conte bis. Dovrebbe costare circa 6 miliardi in più rispetto alle risorse già impegnate. Ecco come potrebbe essere progettato.
Nel suo programma elettorale il Pd propone una riforma complessiva degli interventi a favore delle famiglie con figli. Porterebbe a una razionalizzazione e semplificazione del sistema, oltre a ridurre in modo significativo disuguaglianze e povertà.
Tony Atkinson mancherà molto all’Europa e a quanti credono in un europeismo che mette al centro le persone e il loro benessere. Con i suoi studi ha contribuito allo sviluppo del modello sociale europeo. E ha promosso lo sviluppo e l’utilizzo di strumenti statistici rigorosi a livello europeo.
Ringraziamo i lettori per i numerosi commenti, che sollecitano alcune precisazioni sulla proposta avanzata nel nostro articolo.
Senza dubbio il problema dellinsufficiente domanda di lavoro e della creazione di nuovo impiego non può essere risolto con la riforma proposta nellarticolo, ma la riduzione della pressione fiscale sui salari più bassi non può che favorire loccupazione di chi partecipa al mercato del lavoro in condizioni di maggiori difficoltà e quindi con basse retribuzioni. Ricordiamo che, stante le condizioni della finanza pubblica, abbiamo formulato una proposta a parità di risorse, che riduce leffetto distorsivo delle imposte aumentando potenzialmente loccupazione.
Leffetto sulloccupazione è infatti tanto maggiore quanto più alta è lelasticità dellofferta di lavoro rispetto al salario orario e come già evidenziato in altre occasioni su questo sito (cf Colombino) esiste una netta relazione inversa tra livello di reddito e elasticità. Gli individui con reddito più basso, beneficiari del nuovo credito di imposta, sono quelli che rispondono maggiormente anche a riduzioni contenute della pressione fiscale.
Come evidenziato nellarticolo e sottolineato da numerosi lettori, unobiezione alla proposta riguarda il sostegno economico che verrebbe a mancare a famiglie e a individui disoccupati o pensionati: questi dovrebbero essere tutelati da un sistema organico di ammortizzatori sociali che condizionino il sostegno alla ricerca attiva di un impiego e da un sostegno specifico alle responsabilità di cura di bambini e anziani. Non è offrendo detrazioni fiscali in modo indiscriminato (e dunque per importi limitati) per i famigliari a carico che si risolve il problema della povertà fra chi ha perso il lavoro.
Le simulazioni proposte riguardano esclusivamente la popolazione attiva non intaccando quindi le risorse oggi destinate ai pensionati. Generalizzando labolizione della detrazione per familiari a carico a tutta la popolazione, si libererebbero ulteriori risorse che potrebbero essere utilizzate per assistenza sociale a beneficio di tutti i poveri, compresi quelli che hanno superato letà di pensionamento.
Il nuovo credito di imposta, a differenza delle attuali detrazioni, non creerebbe un problema di incapienza, in quanto si configurerebbe come un trasferimento netto per coloro i quali non possono beneficiare direttamente del credito di imposta come riduzione dellimposta pagata.
La concreta implementazione del credito di imposta, ovviamente, dovrebbe idealmente accompagnarsi ad altre misure, come quelle vigenti in altri paesi europei che hanno incentivi condizionati allimpiego. Bisognerebbe, ad esempio, introdurre un salario minimo per evitare che gli incentivi si traducano unicamente in un ribasso delle retribuzioni lorde da parte dei datori di lavoro. Inoltre è fondamentale potenziare la lotta allevasione fiscale che preclude il corretto funzionamento di qualsiasi strumento fiscale basato sul reddito del contribuente. Come evidenziato da un lettore, anche lattuale detrazione per familiari a carico può essere concessa a fronte dellevasione del reddito da parte di un familiare. Il nuovo credito di imposta, condizionato allimpiego regolare, potrebbe peraltro fornire un incentivo per far emergere lavoro sommerso.