In un precedente articolo, abbiamo proposto un’architettura per la creazione di un’Agenzia europea del debito (Eda), simulando poi la sua efficacia nel caso in cui fosse stata istituita già nel 2002. In questo contributo analizziamo un caso specifico e i benefici generali dell’Eda.
Autore: Francesco Saraceno
Vice direttore di dipartimento all'OFCE-Sciences Po di Parigi, dove ha la responsabilità per l'area economica del Master di Affari Europei. Ha ottenuto PhD in economia alla Columbia University di New York e alla Sapienza di Roma. È stato dirigente al Dipartimento Affari Economici della Presidenza del Consiglio. È Professore incaricato all'INSEAD dove insegna Macroeconomia. È membro del Consiglio Scientifico della School of European Political Economy (SEP) della LUISS, dove insegna Politica Macroeconomica Europea. E' autore, tra l'altro di La scienza inutile, LUISS University Press, 2018.
Se un’Agenzia europea del debito fosse già stata presente nel 2002, si sarebbe probabilmente rivelata uno strumento utile per assorbire il debito europeo e creare un safe asset senza mutualizzazione del debito.
Il Recovery Fund potrebbe essere un primo seme di una vera leva fiscale europea. Va però disegnato in modo da bilanciare tutte le linee di frattura tra governi contrari e governi favorevoli alla creazione di uno strumento comunitario di questo genere.