I “Facebook files” hanno rivelato il ruolo degli algoritmi alla base delle piattaforme digitali. Per capirne le implicazioni sulle dinamiche dell’opinione pubblica occorre analizzare la loro interazione con i bias comportamentali degli individui.
Autore: Francesco Sobbrio
Professore ordinario di economia politica all’Università di Roma Tor Vergata e research fellow del CESifo. Dopo la laurea in economia e scienze sociali all’Università Bocconi ha conseguito un Master in economia presso l’Università di Warwick (Regno Unito) ed un PhD in economia presso la University of Southern California (USA). E’ stato Jean-Monnet Fellow presso lo European University Institute, ricercatore all’IMT Lucca e all’Università Cattolica di Milano e professore associato alla LUISS “Guido Carli”. La sua principale area di ricerca è political economics con particolare riferimento all’analisi dei mass media. Su twitter è @FSobbrio
Il blocco delle attività produttive ha contribuito a contenere la diffusione del coronavirus? Dalle prime analisi sui dati disponibili non si ricavano indicazioni chiare. Per guidare le scelte sulla “fase 2” servirebbero invece indagini dettagliate.
Più giornali e tv perdono il loro ruolo di approfondimento e verifica, più diventa forte il rischio di creare un divario tra élite e popolo. Non tanto su valori e fini, quanto in termini di informazione e di visione sui mezzi per raggiungere quei fini.
I media – tradizionali o nuovi – possono giocare un ruolo chiave nel coordinare la resistenza contro un regime autoritario. A dimostrarlo sono le trasmissioni di Radio Londra durante la seconda guerra mondiale. Minore invece l’effetto della propaganda.
Nella diffusione del fenomeno delle fake news in tutto il mondo hanno avuto un ruolo importante i fattori economici che differenziano i media tradizionali dai nuovi. Ora sarà possibile circoscrivere le bufale senza limitare la libertà di espressione?
Se il cambiamento dell’università italiana deve arrivare da istituzioni come l’Imt Lucca vanno previsti adeguati strumenti di valutazione. Per tener conto degli obiettivi prefissati e delle loro peculiarità, anche finanziarie, rispetto agli altri atenei.
La riforma costituzionale avrà l’effetto indiretto di abbassare le soglie di età dell’elettorato passivo e attivo per il Senato. Contribuirà così ad ampliare il peso politico delle componenti più giovani della popolazione italiana. Conseguenze anche per i partiti: chi potrebbe avvantaggiarsene.
Il referendum “no-triv” è stato un costoso sondaggio elettorale. La decisione di recarsi alle urne è dipesa poco dal merito del quesito e molto dalla posizione politica degli elettori. Il Movimento 5 Stelle si conferma il principale avversario politico di Renzi. Il Pd bersaniano e quello renziano.
Un’analisi dettagliata del voto amministrativo conferma il calo dei partecipanti, ma in misura diversa tra elezioni regionali e comunali. I cittadini sono ancora interessati a scegliere il proprio sindaco, mentre è evidente la disaffezione verso i governi regionali. Il profilo di chi ha votato.