Il decreto sulla tassazione degli extra-ricavi bancari non riguarda i mutui già stipulati. Non risolve dunque il problema principale emerso con l’aumento delle rate dei mutui a tasso variabile. Per farlo vanno seguite altre strade, coinvolgendo le banche.
Autore: Francesco Vella Pagina 1 di 15
Francesco Vella insegna Diritto Commerciale e Diritto Bancario all’Università di Bologna. Nella sua attività di ricerca ha prodotto quattro manuali (tutti editi dal Mulino), quattro monografie e numerose pubblicazioni in volumi collettanei e riviste in materia bancaria, finanziaria e societaria. Ha ricoperto e ricopre incarichi in organismi di controllo e di amministrazione, come amministratore indipendente, in società quotate. E’ tra i soci fondatori dell’Associazione Disiano Preite. È membro della redazione della voce.info.
La rata del mutuo a tasso variabile si può alleggerire, ricorrendo ad alcune misure già oggi a disposizione di chi è in difficoltà. Una soluzione conveniente anche per le banche. Ma servono competenze finanziarie per orientarsi tra le varie opzioni.
Decreto Milleproroghe e Ddl Capitali prevedono la possibilità che alle assemblee delle società per i soci partecipi solo un rappresentante designato, scelto dagli amministratori. Ma la discussione assembleare è un passaggio essenziale per le cooperative.
È stata presentata una nuova proposta per riconoscere il diritto dei lavoratori a essere coinvolti nella gestione delle aziende. Due le parole chiave del progetto: partecipazione e incentivazione, con un ruolo chiave della contrattazione collettiva.
Le crisi finanziarie creano molti danni, ma sono anche messaggi utili per regolatori distratti. L’ultimo caso sollecita la ricerca di regole più semplici, uniformi e trasparenti, per governare scenari di incertezza per far fronte a eventi imprevisti.
Salgono i tassi di interesse e cresce il numero delle famiglie in difficoltà a pagare le rate del mutuo. Per fronteggiare il problema, andrebbero riviste alcune regole del fondo Gasparrini. Il costo per lo stato sarebbe tutto sommato basso.
La relazione finale della commissione bicamerale d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario affronta varie questioni. A trent’anni dal varo del Testo unico è forse necessaria una strategia di revisione dell’ordinamento del credito e della finanza.
Nella scorsa legislatura, era stata presentata una proposta, poi arenata, per allargare la partecipazione dei lavoratori all’azionariato dell’impresa. Cinque nuovi disegni di legge stanno provando a tornare sul tema. Le principali caratteristiche.
Cinquant’anni fa i sindacati svedesi avviarono un’ampia riflessione su politiche salariali e partecipazione dei dipendenti ai risultati d’impresa. Il risultato fu un piano che, seppur disatteso, costituisce tuttora un prezioso punto di partenza.