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Autore: Francesco Vella Pagina 11 di 16

vella Francesco Vella insegna Diritto Commerciale e Diritto Bancario all’Università di Bologna. Nella sua attività di ricerca ha prodotto quattro manuali (tutti editi dal Mulino), quattro monografie e numerose pubblicazioni in volumi collettanei e riviste in materia bancaria, finanziaria e societaria. Ha ricoperto e ricopre incarichi in organismi di controllo e di amministrazione, come amministratore indipendente, in società quotate. E’ tra i soci fondatori dell’Associazione Disiano Preite. È membro della redazione della voce.info.

FANNIE, FREDDIE E I FRATELLI LEHMAN

Soldi pubblici per Fannie e Freddie e ricerca di un cavaliere bianco per Bear Stearns, mentre Lehman Brothers viene abbandonata al fallimento. Due pesi e due misure e un segnale contraddittorio nella ricerca di un equilibrio tra i bisogni di stabilità del sistema finanziario e i limiti all’intervento pubblico. Ma il perimetro del rischio si è drammaticamente allargato e bisogna mettere in campo nuovi strumenti per far fronte agli shock di liquidità. Soprattutto, definire criteri oggettivi per individuare chi salvare e secondo quali modalità, per dare certezze al mercato.

GRAVISSIME RESPONSABILITA’ SE MANCASSE IL CARBURANTE PER GLI AEREI

Il primo dovere del commissario straordinario di Alitalia è assicurare il funzionamento dell’azienda. L’articolo 52 della legge sull’amministrazione straordinaria consente al commissario di accendere finanziamenti che godono di priorità assoluta su tutti gli altri debiti. Ciò è stato fatto per Parmalat, con una situazione debitoria superiore a quella di Alitalia, ed è atto normale in tante situazioni di dissesto, in Italia e all’estero.
Non era ragionevole ipotizzare che una soluzione definitiva per Alitalia si concretizzasse in sole due settimane dall’apertura della procedura, nemmeno quella della vendita a CAI, che si dice dovrebbe iniziare a volare dal 1° novembre. Per questo, era preciso dovere del commissario sin dal suo insediamento il 29 agosto scorso, assicurarsi che vi fossero risorse sufficienti per la continuità aziendale fino alla vendita, o in mancanza, reperirle sul mercato dei finanziamenti.
Non è chiaro, ora, come l’eventuale firma dell’accordo fra CAI e i sindacati possa generare la liquidità per il carburante, se questa davvero non vi fosse. Le dichiarazioni odierne, secondo cui potrebbe mancare il carburante per gli aerei sin da lunedì, generano dunque seri interrogativi qualunque sia il loro grado di fondatezza.

I DEPOSITI NON VOLANO

Il decreto legge prevede che i piccoli azionisti e obbligazionisti di Alitalia vengano rimborsati con le risorse del fondo dei depositi dormienti. Le modalità operative sono, però, incerte. Come trovare un criterio discriminante per modulare la protezione soltanto in base alla dimensione? E poi azionisti e obbligazionisti non sono in alcun modo soggetti assimilabili. In ogni caso, si corre il rischio di ingenerare una guerra tra poveri con tutti gli altri risparmiatori ai quali quelle risorse erano state originariamente destinate.

QUANDO LA BANCA ENTRA NELL’IMPRESA

Il CICR, Comitato per il credito e il risparmio, si riunisce per liberalizzare – in linea con la normativa europea – la partecipazione delle banche al capitale delle imprese non bancarie. Interventi sul capitale ispirati a logiche imprenditoriali e non di salvataggio possono far bene alla nostra struttura produttiva. A patto che non si abbassi la guardia sulla trasparenza e sulla prevenzione dei conflitti di interesse.

UN ANNO ALLA CONSOB

Bilancio dell’attività della Consob nella tradizionale relazione al mercato. E’ stato un anno ricco di interventi destinati a cambiare radicalmente le regole del mercato finanziario. A partire dall’attuazione della Mifid, con un indubbio aumento del grado di tutela degli investitori. Importante nel merito e nel metodo il documento sulle operazioni con parti correlate, soprattutto per la valorizzazione degli amministratori indipendenti. Meno si è fatto sulla formazione di una diffusa cultura finanziaria e sull’annoso problema dell’informazione economica.

LA RISPOSTA AI COMMENTI

Ringrazio tutti i lettori per i commenti sui quali in larga parte concordo. L’educazione  finanziaria, per avere successo, si deve inserire in un quadro  più generale di attenzione, passatemi l’espressione, all’educazione in generale, quadro non certo favorito dai comportamenti dei mass media, che anzi sembrano spesso veicolare valori poco coerenti a quella “educazione domestica” alla quale i lettori fanno riferimento. Ma questo, purtroppo, è un discorso che meriterebbe ben altri approfondimenti. Non vi è dubbio, poi che tra il contraente  banca e il contraente cliente esiste una “asimmetria di potere” , ma se da un lato la regolamentazione si sta evolvendo e  impone agli intermediari di dare una informazione non solo formale,  ma sostanziale e attenta al profilo del mutuatario, dall’altro questa asimmetria non può trasformarsi in un comodo alibi per lasciarsi andare a quella che qualche lettore definisce la pigrizia dei clienti che nella maggior parte dei casi leggono poco o niente. Concordo con chi suggerisce  di distinguere a seconda che si parli di mutui o di investimenti sul mercato finanziario,  ma non condivido il fatto che per i secondi servano soltanto regole più severe. Le regole ribadisco, sono importanti e vanno applicate, ma,  senza chiedere agli investitori una analisi dei bilanci delle società, occorre almeno metterli in grado di comprendere che un investimento azionario è oggettivamente più rischioso, soprattutto in condizioni di volatilità dei mercati. Potrà sembrare questa una banalità, ma purtroppo, la realtà lo dimostra, così non è. E proprio partendo dalla scuola su questo terreno si potrebbero ottenere risultati incoraggianti.

I MUTUI E L’IGNORANZA CHE COSTA CARA

Esiste una asimmetria, rilevata anche da indagini empiriche, tra il sempre più complesso mondo del credito e della finanza e la capacità di accedere alle informazioni che lo riguardano. Le regole sono importanti, ma insufficienti. Certo, un programma di educazione finanziaria è destinato a offrire risultati soltanto nel lungo periodo, può essere costoso e non conquista le prime pagine dei giornali. Ma ci renderebbe tutti meno ignoranti in un campo dove la conoscenza è potere. Non a caso, il Congresso degli Stati Uniti sta discutendo proprio di questo.

TROPPA CONFUSIONE SUI LAVORATORI AZIONISTI

Dare rappresentanza ai lavoratori nel governo dell’impresa è utile soprattutto se si guarda al loro interesse a conoscere e controllare la gestione, ad esempio attraverso la possibilità di nomina di membri del collegio sindacale. La partecipazione finanziaria dei lavoratori, invece, può portare a confusione dei ruoli. Un contributo potrebbe invece derivare dal rafforzamento delle forme di investimento collettivo. E’ questo uno dei tanti aspetti del tema “Mercato e democrazia”, titolo del Festival dell’Economia che si tiene a Trento dal 29 maggio prossimo al 2 giugno.

UN RATING PER I DIRITTI

La diffusione dei fondi sovrani genera problemi di trasparenza e vigilanza. Ma c’è anche un problema di libertà e democrazia, legato al fatto che in molti casi sono posseduti da governi che non brillano per rispetto dei principi democratici. Una soluzione potrebbe essere l’elaborazione e diffusione di un sistema di rating, una verifica dei comportamenti nel campo dei diritti umani dei paesi proprietari dei fondi. Al tema “Mercato e Democrazia” è dedicato quest’anno il Festival dell’Economia di Trento che si svolge tra pochi giorni (29 maggio-2 giugno).

CRISI FINANZIARIE E CONTROLLI: SBAGLIANDO S’IMPARA

Il mae culpa dell’Fsa sulla vicenda Northern Rock è un raro esempio di trasparenza. L’Autorità di controllo inglese avrà sicuramente le sue colpe, ma bisogna ammettere che maneggiare le crisi di questi tempi è diventato molto complicato. Le ricette proposte sono attente a garantire adeguati presidi prudenziali, ma anche a non imbavagliare troppo i mercati. Ed è un equilibrio difficilissimo da raggiungere. La speranza è che lo si trovi prima di nuovi e sempre più dolorosi bagni di sangue per le tasche dei contribuenti.

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