Le cosiddette innovazioni disruptive consentono di diminuire i costi di transazione, imponendo nuovi comportamenti agli attori del mercato e modifiche alla regolazione. Proibire lo sviluppo delle piattaforme di scambio è velleitario e provoca un danno certo per i consumatori. Il caso Uber.
Autore: Fulvia Nada
Laureata in Sviluppo, Ambiente e Cooperazione presso l'Università degli Studi di Torino, Fulvia Nada è ricercatrice junior presso la Fondazione per l'Ambiente / Turin School of Local Regulation dove si occupa di regolazione dei servizi pubblici locali e di microeconomia del welfare. È project assistant della International Summer School on Regulation of Local Public Services.
Il caso degli investimenti di F2i in impianti di produzione e reti energetiche offre l’occasione per una riflessione sulla regolazione che le deve accompagnare, per garantire equità e ragionevolezza dei guadagni e delle tariffe. Perché sono i cittadini che pagano il conto finale delle bollette.