Lavoce.info

Autore: Giancarlo Salvemini

laurea in Scienze statistiche all’Università di Roma e M.A. in economia (Claremont, California). Dal 1975 al 2011 in Banca d’Italia, dove si è occupato di debito pubblico, politica di bilancio e riforma delle amministrazioni pubbliche. Numerose le partecipazioni a convegni e a gruppi di studio e le attività di consulenza presso organismi pubblici, italiani ed esteri; si ricordano le collaborazioni con i ministeri delle Finanze e del Tesoro, la Commissione tecnica per la spesa pubblica, l’Istat, la Corte dei conti e la Presidenza della Repubblica (dove dal settembre 1999 ad agosto 2006 è stato responsabile dell’Unità di valutazione finanziaria degli atti normativi). Membro della Società italiana di economia pubblica.

La prima riforma è superare il bicameralismo

Prima di pensare a una riforma della legge elettorale, è necessario differenziare i compiti di Camera e Senato. Dai confronti internazionali, si vede infatti che l’Italia è uno dei pochissimi paesi che mantiene un bicameralismo perfetto. Da abbandonare anche l’idea di un Senato delle Regioni.

Una proposta di riforma istituzionale

L’’esito del referendum di giugno, che ha bocciato la riforma del centro-destra, non esclude la possibilità di revisioni della Costituzione, purché ampiamente condivise e di portata limitata. Sarebbe necessario intervenire sulle regole istituzionali del federalismo fiscale, introdotte dalla riforma del Titolo V del 2001, la cui applicazione si è rivelata eccessivamente complessa. In questa direzione, una proposta che ripensa la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni, le modalità di finanziamento dei governi locali, il ruolo delle Province e corregge il bicameralismo perfetto.

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén