La politica economica europea è sempre stata molto attenta al rispetto di parametri come debito e deficit pubblici e molto poca attenta al debito estero (pubblico e privato). E un deficit del conto corrente con l’estero segnala che un paese spende più di quello che produce e può gettare il paese in crisi di liquidità. E’ quanto accaduto in Grecia. Gli squilibri con l’estero sono complessi da curare. Basti pensare al caso islandese. Ma l’appartenenza all’euro, con un piano di rientro di almeno dieci anni, può essere anche un’opportunità.