La politica di razionalizzazione del personale scolastico del Ministro della Pubblica Istruzione Moratti porterà presumibilmente a una riduzione del numero di docenti per studente. Ma nessuno sembra tenere conto del fatto che questa scelta potrebbe avere costi sociali elevati dati i forti squilibri regionali presenti nel nostro Paese e il ruolo da noi giocato dal background familiare nel rendimento dell’istruzione
Autore: Giorgio Brunello
Professore di politica economica presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Padova. E’ research fellow di Cesifo (Monaco), IZA (Bonn), ROA (Maastricht), NETSPAR, senior fellow della Luiss School of Political Economy, e socio residente corrispondente dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti. I suoi interessi di ricerca riguardano principalmente l’economia del lavoro, dell’istruzione e dell’invecchiamento.
Importante il ruolo degli strumenti di finanziamento pubblico nelle politiche di formazione, ma le imprese giudicano ancora troppo elevati gli oneri burocratici e scarsa l’informazione sulle opportunità offerte. E alla deducibilità fiscale delle spese, dovrebbero essere affiancati incentivi per particolari tipologie di interventi formativi.