Anche il nostro paese si accinge a recepire la direttiva Barnier sulle società di gestione collettiva dei diritti d’autore. Abolire il monopolio della Siae permetterebbe di avere nuovi intermediari per quei settori di mercato non interessati all’accesso immediato ai repertori internazionali.
Autore: Giuseppe Mazziotti
Si è laureato con lode in giurisprudenza all’Università di Perugia e ha conseguito il dottorato in legge all’Istituto Universitario Europeo di Firenze. Insegna diritto della proprietà intellettuale al Trinity College di Dublino e collabora stabilmente con il Centre for European Policy Studies (CEPS) di Bruxelles. Ha svolto attività di ricerca nelle università di Berkeley, Columbia, Harvard e ha insegnato all’università di Copenhagen. Consulente d’istituzioni pubbliche nazionali ed europee, si occupa prevalentemente di diritto della proprietà intellettuale e dei media e di diritto e politiche europee.
L’estensione indiscriminata del cosiddetto equo compenso per la copia privata a tutti i dispositivi provvisti di memoria hardware altera irrimediabilmente il principio di proporzionalità tra l’entità del prelievo e le riproduzioni per uso personale realizzate dagli utenti. Perché il provvedimento resti nell’ambito del diritto d’autore e non configuri un mero aiuto di Stato alle grandi case discografiche e cinematografiche, è necessario introdurre limitazioni che assicurino trasparenza nella ripartizione del compenso e un’adeguata protezione dei consumatori.