Linformazione articolata è un bene pubblico da tutelare, anche per il buon funzionamento delleconomia. In Italia, la ristrettezza del mercato e gli intrecci di interesse giustificano i dubbi di ingerenze della politica e degli affari sul mondo dei mass media. Ma una cultura dellautonomia e dellindipendenza può nascere solo dalla volontà dei protagonisti: politici, editori e giornalisti.
Autore: Innocenzo Cipolletta
Si è laureato in scienze statistiche presso l’Università la Sapienza di Roma nel 1965. È stato direttore generale di Confindustria dal 1990 al 2000, presidente della Marzotto S.p.a.(dal 2000 al 2003), del Sole 24 ORE (dal 2004 al 2007) e di Ferrovie dello Stato (dal 2006 al 2010). Ha ricoperto inoltre ruoli di funzionario e di dirigente all’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e all’ISCO (Istituto nazionale per lo studio della congiuntura). Come docente universitario ha avuto incarichi di insegnamento all’Università la Sapienza di Roma, Facoltà di Scienze Statistiche, alla LUISS - Guido Carli di Roma, alla Cesare Alfieri di Firenze e all’Università di Reggio Calabria. È consigliere di amministrazione della Fondazione Censis, della Fondazione Musica per Roma e della Fondazione Lars Magnus Ericsson. Partecipa, tra gli altri, ai comitati scientifici di “Economia Italiana” della “Rivista di Politica Economica” e della “Fondazione del Nord Est”. È socio di enti morali quali la Società italiana di statistica, la Società italiana degli economisti, la Società italiana di economia, demografia e statistica, l’Istituto Adriano Olivetti di Studi per la gestione economica e della azienda (ISTAO), la Fondazione Italia USA e l’Istituto affari internazionali (IAI). È inoltre pubblicista e commentatore economico di quotidiani, oltre ad aver firmato numerosi articoli scientifici e libri.