L’aumento dei fondi nazionali per le politiche sociali ha portato in alcune aree alla riduzione del contributo dei comuni. Mancano incentivi al co-finanziamento, anche per un sistema di calcolo dei fabbisogni basato solo su spesa e numero di utenti.
Autore: Laura Pelliccia
È un funzionario di Regione Lombardia, ente per cui si occupa di assistenza sociosanitaria. È anche un ricercatore in materia di politiche sociali e sanitarie, specializzata sugli aspetti del finanziamento e della spesa. Ha svolto diverse analisi in tema di assistenza agli anziani, in particolare collaborando con il Network Non Autosufficienza.
Sull’assistenza a domicilio tutte le regioni hanno raggiunto gli obiettivi fissati dal Pnrr. Ma nel sistema oggi conta solo il numero degli assistiti, non i loro reali bisogni. Andrebbero fissati standard di servizio, da monitorare periodicamente.
Alcune sentenze di tribunali hanno riconosciuto a singoli anziani con Alzheimer il diritto alla gratuità della Rsa, senza compartecipazione delle famiglie. All’incertezza che si è creata si aggiunge il rischio di diversità di trattamento con chi resta a casa.
Il Pnrr ha promosso lo sviluppo delle cure domiciliari per gli anziani. Finora però i numeri dell’utenza sono saliti a discapito dell’intensità e della durata del servizio. Così il sistema continua a non rispondere alle esigenze della non autosufficienza.