Cosa significa azzeramento (o quasi) del tasso di interesse?
“La decisione di cui parliamo è una decisione di portare a zero – o meglio a un intervallo compreso tra 0 e 0,25 – il costo a cui le banche ufficialmente possono scambiare fondi tra di loro o attingere fondi direttamente dalla Banca centrale americana. E un modo per riconoscere il fatto che le condizioni nel mercato del credito negli Stati uniti vanno sempre più peggiorando e che cè necessità di incentivare le banche a scambiarsi fondi tra di loro. E una decisione abbastanza irrilevante perché il mercato e quindi gli scambi fra le banche erano già arrivati a tassi vicini allo zero e quindi la Fed non sta facendo altro che seguire quello che il mercato ha di fatto ratificato da diversi mesi.”
Lei quindi non giudica positivamente questa operazione senza precedenti della Federal Reserve?
“No, la giudico come qualcosa di assolutamente inevitabile e prevedibile, la cosa interessante sarà vedere da qui in poi come la Fed condurrà la politica monetaria perché è chiaro che i tassi di interesse – che significa quanto costa dare e prendere a prestito denaro – non possono andare sotto lo zero. Quindi, quanto i tassi raggiungono un livello prossimo allo zero, la banca centrale non ha più modo di stimolare leconomia e di rendere il denaro più a buon mercato. Da qui in poi sarà interessante vedere quali strumenti verranno utilizzati e su questo aspetto ci sono moltissime ipotesi che vengono fatte.”
Secondo lei come si regolerà di conseguenza la Banca Centrale Europea?
“La Bce ha un po più di margine perché sta partendo da tassi di interesse più alti; è stata più graduale nel ridurre i tassi perché lacuirsi della crisi è stato meno violento però la sensazione è che la crisi si stia deteriorando anche in Europa. Credo dunque che arriveremo a decisioni di ulteriore ribasso dei tassi anche da parte della Bce e a livello di tassi che in Europa non si vedevano da decenni.”