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Autore: Luigi Oliveri Pagina 2 di 6

oliveri E' Dirigente degli Ambiti di Verona e Vicenza dell'ente Veneto Lavoro. Collabora dal 1997 al quotidiano economico "Italia Oggi" per gli approfondimenti giuridici delle questioni attinenti agli enti locali. Collabora con il Centro Studi e Ricerche sulle Autonomie Locali di Savona e con La Gazzetta degli enti locali della Maggioli editore.

Società partecipate, una riforma a metà

Il testo unico che riforma le società a partecipazione pubblica riduce la possibilità di costituirle o mantenerle, aprendo realmente alla concorrenza. Ma i criteri sono ampi e lasciano ancora troppo spazio alla discrezionalità. Né si capisce cosa succederà una volta chiuse le vecchie partecipate.

Si scrive valutazione dei dirigenti, si legge spoils system

La selezione dei dirigenti pubblici basata sui curricula promossa dalla riforma Madia difficilmente funzionerà. Tra le falle, gli astratti criteri di selezione e la struttura delle commissioni, troppo piccole e politicizzate. Non è che questa procedura è un velo per mascherare sistemi di cooptazione?

Codice degli appalti nuovo, ma complicato come prima

Servirà tempo per stabilire se la riforma del codice degli appalti avrà raggiunto gli scopi che si prefiggeva. Ma già ora si può dire che non riesce nell’intento di semplificare e rendere più agili le regole. La norme sulla lotta alla corruzione e per il miglioramento della qualità dei progetti.

La raffica di decreti che corregge ma non riforma la Pa

Licenziamento dei fannulloni in 48 ore, trasparenza amministrativa, cambio delle regole della conferenza dei servizi, taglio delle società partecipate e dei Cda, accorpamento della Forestale nei Carabinieri: i nuovi decreti sulla Pa più che una vera riforma sono correttivi necessari. 

Se il pubblico impiego ha regole uguali al privato

Si estendono ai dipendenti pubblici gli effetti della riforma Fornero sull’articolo 18. Allora non resta che adottare una legge che modifichi il testo unico sul pubblico impiego. La questione si ripropone per le previsioni del Jobs act. Eventuali norme ad hoc e legittimità costituzionale.

Il libro dei sogni dei servizi ai disoccupati

I decreti attuativi del Jobs act delineano molto bene i servizi da destinare ai disoccupati. Ma tutto ciò rischia di rivelarsi solo un libro dei sogni. Perché le risorse pubbliche in termini di personale e finanziamenti restano scarse. Per realizzare gli obiettivi servirebbero 4,5 miliardi in più.

Lo strano caso dei funzionari-dirigenti

Le amministrazioni pubbliche possono attribuire incarichi a tempo determinato a esterni di comprovata esperienza. Non di rado però li affidano a loro stessi funzionari, senza concorso o verifica delle competenze. Nasce così il caso dei dirigenti delle agenzie fiscali. Pessime prassi e norme ad hoc.

Cambio di rotta sulle province

Fin dall’inizio, la scelta più razionale sarebbe stata attribuire direttamente alle regioni le funzioni delle province, affidando loro anche il compito di razionalizzare la spesa connessa. Ora sembra che anche parlamento e governo, pur con grave ritardo, siano orientati ad abbracciare questa idea.

Il peccato originale della nuova “riforma epocale” della Pa

Della legge delega di riforma della pubblica amministrazione non appare chiara la direzione. Si vuole ampliare o ridurre l’intervento dello Stato? Si vuole un apparato amministrativo tecnicamente autonomo o strettamente legato alla politica?

Ma un segretario comunale può arginare la corruzione?

La prevenzione della corruzione non può essere lasciata solo ai segretari comunali, come prevede la legge attuale. L’inchiesta Mafia Capitale ne è la conferma. Meglio creare nuclei alle dipendenze funzionali dell’Autorità anticorruzione, anche per rafforzare le sue funzioni di prevenzione.

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