Politiche fiscali finanziate con debito pubblico sono più o meno efficaci di politiche redistributive che spostano il carico fiscale dai poveri ai ricchi? Calcoli su dati dell’Indagine sui bilanci delle famiglie italiane stimano un effetto non trascurabile di queste ultime sui consumi a livello aggregato
Autore: Luigi Pistaferri
Luigi Pistaferri ha conseguito il Ph.D. in Economics presso la University College London, ha inoltre conseguito un dottorato in Scienze Economiche presso l’Istituto Universitario Navale di Napoli. Attualmente è un assistant professor presso il Dipartimento di Economia dell’Università di Stanford ed è, inoltre, un National Fellow della Hoover Institution. E’ un affiliato del CEPR, della Society of Labour Economics e della American Economic Association. Ha svolto attività di ricerca presso il CSEF dell’università di Salerno e presso l’Ente Einaudi presso la Banca d’Italia. I suoi principali campi di ricerca sono le scelte di consumo intertemporale, dinamiche del reddito e offerta di lavoro.
La disuguaglianza dei redditi è cresciuta molto più velocemente della disuguaglianza dei consumi. Le famiglie reagiscono in modo diverso a variazioni permanenti o temporanee dei redditi. Perché cercano di mantenere un livello di consumo stabile nel corso del tempo, mentre risparmio e indebitamento attutiscono le variazioni del reddito da un mese all’altro o da un anno all’altro. La diversa dinamica della disuguaglianza dipende dalla maggiore flessibilità del mercato del lavoro piuttosto che dallo sviluppo dei mercati finanziari.
Diminuire le imposte è inutile perché un eventuale taglio non servirebbe a stimolare consumi e produzione, ma solo ad aumentare il risparmio. Lo dichiara il ministro dellEconomia citando a riprova delle sue affermazioni i risultati della Finanziaria, che pure ha ridotto alcune aliquote Irpef. È perfettamente vero. Le famiglie cercano di mantenere un livello di consumo stabile e reagiscono in modo diverso a variazioni di reddito percepite come temporanee o permanenti. Se gli italiani hanno continuato a risparmiare è perché hanno giudicato la riforma fiscale dello scorso anno poco credibile e certo non destinata a durare nel tempo.