In Italia il part-time è ancora poco diffuso. I molti interventi susseguitisi negli ultimi anni per favorirne l’adozione hanno ridotto le rigidità normative e contrattuali che lo rendevano costoso per le imprese. Per i lavoratori i rischi restano maggiori dei benefici. Andrebbero invece facilitati i passaggi da full-time a part-time e viceversa, l’utilizzo di congedi parentali e formativi flessibili, l’investimento formativo e la progressione professionale. Così non sarebbe più solo una scelta obbligata per donne costrette a conciliare impegni familiari e di lavoro.