La violenza contro le donne assume diverse forme e ha sempre costi elevati. La violenza economica è un modello deliberato di controllo sulla capacità della partner di acquisire, utilizzare e mantenere risorse economiche. Quali strumenti utilizzare per contrastarla.
Autore: Marina Della Giusta
Marina Della Giusta è professoressa di Politica Economica all’Università di Torino, Visiting Professor all’Università di Reading e IZA Fellow. È entrata a far parte dell'Università di Reading nel 2001 dove è stata capo dipartimento dal 2013 al 2016. È parte della Commissione di Genere della Società italiana di Economia e del Women in Economics Network. Nel Regno Unito è stata parte del Women Committee della Royal Economic Society, dove è stata anche Deputy Head della Conference of Heads of Economics Departments e del Communications and Engagement Committee. Le sue ricerche riguardano l’economia comportamentale e del lavoro, con particolare attenzione al genere, allo stigma e alle norme sociali.
In Italia l’aborto è un diritto riconosciuto dalla legge. Ma l’obiezione di coscienza e più in generale l’atteggiamento dei medici rendono l’accesso alla procedura inutilmente lungo, complicato e traumatico per le donne.
La decisione della Corte suprema statunitense di abolire il diritto all’aborto a livello federale avrà importanti conseguenze negli Stati Uniti. Dal punto di vista economico, maggiori restrizioni all’aborto hanno un impatto molto negativo, sia per le conseguenze dirette che per quelle indirette.
Ha destato scalpore la risoluzione di Amnesty International a favore della totale decriminalizzazione della prostituzione. Ma i dati mostrano che la criminalizzazione del fenomeno peggiora la situazione delle prostitute. Più difficile anche la lotta contro la tratta e lo sfruttamento dei minori.