PROVVEDIMENTI
Il Governo ha elaborato un progetto di legge sul conflitto di interessi a modificadella normativa approvata nella legislatura precedente. Il testo del disegno di legge appare sicuramente più incisivo rispetto alla precedente legge. Nella regolazione del conflitto di interessi sono possibili due strade: il controllo ex-post degli atti del governo e i vincoli di incompatibilità ex-ante tra cariche di governo e posizione economica. La legge precedente aveva seguito sostanzialmente il primo approccio definendo un quadro di controlli inefficace e coinvolgendo nellattività di verifica una autorità, lAutorità Antitrust, per sua natura estranea alle problematiche trattate.
Il disegno di legge presentato segue invece il secondo approccio. Si applica ai componenti di governo, ai commissari straordinari e anche agli amministratori locali. In linea generale prevede un regime di incompatibilità con le cariche di governo (ma non di ineleggibilità al Parlamento), il dovere di astensione e separazione degli interessi attraverso la vendita o l’istituzione di un trust (gruppo di imprese soggette ad unità di direzione). E prevista inoltre listituzione di unapposita Autorità a cui i soggetti sottoposti a controllo dovranno inviare dettagliate informazioni sul proprio patrimonio e la propria posizione nelle attività economiche. I soggetti sottoposti a questa disciplina e con un patrimonio superiore ai 15 milioni di euro dovrà affidare il proprio patrimonio in gestione a un blind trust senza la possibilità di conoscere come questo venga investito.
Il disegno di legge appare incisivo e allaltezza della gravità del problema come si manifesta in Italia.
QUANDO SI VEDRANNO GLI EFFETTI
Purtroppo il Disegno di legge, inicisivo e all’altezza della gravità del problema così come si manifesta in Italia, ha seguito un destino comune al disegno di riforma degli assetti televisivi, rimanendo ostaggio della debolezza della maggioranza e della delicatezza delle materie per i rapporti tra di due schieramenti politici.
LE OCCASIONI MANCATE
Resta quindi anch’esso un’occasione mancata e conferma come il conflitto di interessi rimanga un punto assai delicato della politica italiana.