Timore di perdite, scarsa educazione e mancanza di fiducia scoraggiano la partecipazione al mercato finanziario e portano il risparmiatore italiano a fare scelte sbagliate. Le scienze cognitive aiutano a ripensare il ruolo degli intermediari e potenziare le capacità decisionali degli investitori.
Autore: Monica Gentile
Monica Gentile è funzionario dell’Ufficio Studi Economici della Consob. Dopo essersi laureata in Statistica Economica presso l’Università La Sapienza di Roma, ha conseguito il Master in “Intermediari, Emittenti e mercati finanziari” presso l’Università La Sapienza di Roma e il dottorato di ricerca in Economia e Management presso la Scuola degli Studi Superiori Sant’Anna di Pisa. Dal 2005 lavora in Consob, dove si occupa di analisi della congiuntura dei mercati finanziari e delle scelte di investimento delle famiglie, collaborando alla redazione delle pubblicazioni periodiche “Risk Outlook” e “Report on financial investments of Italian households” della Consob. È coautore di studi pubblicati nella collana dei Quaderni di Finanza della Consob, e su Economic Notes, Bancaria, Banca Impresa e Società, Rivista Ufficiale di Statistica, Rivista di Storia Economica e Journal of Financial Management, Markets and Institutions. Ha partecipato ad attività di ricerca coordinate in ambito ESMA.
In Italia, ai consulenti finanziari si rivolgono per lo più i risparmiatori che hanno maggiori conoscenze effettive. Chi ha una fiducia eccessiva nelle proprie competenze tende a scegliere da solo gli investimenti. Difficile supplire così ai bassi livelli di educazione finanziaria degli italiani.