Il blocco delle attività produttive ha contribuito a contenere la diffusione del coronavirus? Dalle prime analisi sui dati disponibili non si ricavano indicazioni chiare. Per guidare le scelte sulla “fase 2” servirebbero invece indagini dettagliate.
Autore: Nicola Borri Pagina 1 di 3
E' ricercatore della Luiss Guido Carli dal 2009. Dopo laurea e master in Economia Politica all’Università Bocconi, ha conseguito il PhD in Economics presso la Boston University. Le sue principali aree di ricerca sono asset pricing e finanza internazionale. Il suo paper Sovereign Risk Premia (con Adrien Verdelhan) ha vinto il premio come miglior paper del ABI Country Risk Forum e il 2010 WRDS Best Paper Award della European Financial Management Association.
Nuova Democrazia ha vinto le elezioni greche promettendo un paese più moderno e più efficiente. Il nuovo governo dovrà affrontare molte questioni difficili, perché nonostante i miglioramenti la Grecia continua ad aver bisogno di riforme strutturali.
La legge di bilancio 2019 ha modificato gli investimenti ammissibili dei piani individuali di risparmio. L’obiettivo è condivisibile: convogliare il risparmio alle imprese più piccole. Ma i nuovi vincoli non permetteranno di ottenere i risultati sperati.
Nella crisi del 2012-2013 erano i vari paesi europei a rischio contagio in caso di peggioramento della situazione. Da qui gli interventi della Bce. Oggi, la situazione è diversa. E il potere contrattuale del nostro governo potrebbe essere molto limitato.
I piani individuali di risparmio hanno un obiettivo: favorire l’investimento di lungo periodo in strumenti finanziari emessi da imprese italiane medio-piccole. Tra i risparmiatori hanno avuto successo. E i malumori delle aziende sono ingiustificati.
La Grecia è ufficialmente uscita dal terzo programma di salvataggio. Anche se restano dubbi restano sulla capacità di rispettare gli impegni presi con la Troika, è un segnale positivo per tutta l’Europa. Ma nuovi rischi aleggiano all’orizzonte.
Dopo quasi dieci anni, la saga greca è a una svolta. Il governo ha rispettato gli impegni e sono state concordate una serie di misure che possono ora sostenerla nel lungo processo di ripresa. Misure talvolta stringenti, ma che possono essere allentate in futuro.
Migliorano le prospettive di crescita delle economie dell’area euro. E anche da Atene arrivano buone notizie. Ma è presto per dire che la Grecia ha davvero voltato pagina. C’è il rischio che il governo abbandoni gli obiettivi di riforma del paese.
Superate alcune difficoltà, è stato trovato l’ennesimo accordo tra governo greco e creditori internazionali. Di nuovo rinviata invece la discussione sulla ristrutturazione del debito. Un peccato, perché il risultato era probabilmente a portata di mano.
Raggiunto un nuovo accordo tra governo greco e troika: garantirà risorse fondamentali per ripagare debiti in scadenza. Il prossimo passo sarà la difficile trattativa sulla riduzione del debito. Ma non esistono scorciatoie per la soluzione delle crisi.