Negli ultimi anni le condizioni economiche per usufruire del congedo parentale sono molto migliorate. Se un maggior numero di madri ha fatto ricorso alla misura nel primo anno di vita del bambino, la risposta dei padri è per il momento più incerta.
Autore: Paola Biasi
Paola Biasi ha conseguito un Dottorato di ricerca in Economia dello Sviluppo presso l’Università di Firenze. Ha collaborato con il Dipartimento di Scienze politiche e internazionali dell’Università di Siena. Attualmente lavora presso la Direzione Studi e Ricerche dell’Inps, dove si occupa di economia del lavoro e valutazione delle politiche pubbliche.
Se la cura dei figli è prerogativa delle madri, anche i “costi” della genitorialità sono tutti a loro carico. Con la maternità le lavoratrici italiane subiscono una penalizzazione retributiva e hanno più probabilità di uscire dal mercato del lavoro.
Introdotto nel 2022 per far fronte ai disagi psicologici causati dalla pandemia, il bonus psicologo ha invece risposto a un bisogno preesistente, con interessanti differenze di genere. Il suo stesso successo dimostra che è uno strumento da rafforzare.
In caso di malattia non grave, chi lavora da remoto spesso svolge comunque le proprie mansioni, proprio perché può farlo da casa, senza recarsi in ufficio. Lo confermano i dati di un importante ente pubblico. Un comportamento con vantaggi e svantaggi.
La cassa integrazione guadagni Covid-19 ha ben svolto il ruolo di ammortizzatore anticiclico. Ha contenuto, in costanza di rapporto di lavoro, la caduta dei redditi dei lavoratori e l’aumento delle disuguaglianze, soprattutto per donne e giovani.
L’analisi dei congedi Covid-19 conferma, ancora una volta, che le madri svolgono il ruolo di principale care-giver all’interno delle famiglie italiane. Solo il 21 per cento dei papà ha fatto richiesta. Cosa succede quando la madre guadagna più del padre.
La scelta delle imprese di concentrare o distribuire equamente tra i dipendenti la cassa integrazione guadagni Covid-19 ha risvolti in termini di equità ed efficienza. Non a caso le più aziende eque sono quelle con i rapporti di lavoro più stabili.
Lo smart working può aiutare a conciliare i tempi di lavoro e di vita. Ma se la suddivisione del lavoro domestico e di cura non è equilibrata, le donne rischiano di vedersi ancora svantaggiate. Per questo sembrano apprezzarlo meno degli uomini.