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Autore: Paolo Balduzzi Pagina 8 di 16

Balduzzi Si laurea all’Università Cattolica di Milano e consegue M.Sc. e Ph.D. in Economics presso la University of Edinburgh. Dopo una breve esperienza presso l’Università di Milano-Bicocca, diventa ricercatore in Università Cattolica, dove insegna Scienza delle finanze ai corsi diurni e serali, triennali e magistrali. Ha insegnato anche al Dottorato in Economia e Finanza delle Amministrazioni Pubbliche dell’Università Cattolica, all’Università di Milano-Bicocca e alla Scuola Superiore di Economia e Finanza. I principali interessi di ricerca riguardano la political economy, con particolare riferimento al ruolo delle leggi elettorali, il federalismo fiscale, la finanza pubblica, le pensioni e la disuguaglianza intergenerazionale. Ha contribuito a libri e pubblicato articoli su riviste internazionali. E’ membro e Segretario generale dell’associazione ITalents. È stato membro della Commissione tecnica per la revisione della spesa guidata da Carlo Cottarelli per i capitoli di spesa sui costi della politica. È stato Consulente tecnico per la Presidenza del Consiglio al tavolo delle trattative con le Regioni per la concessione di maggiore autonomia ex art 116 comma 3 della Costituzione.
Da novembre 2017 è editorialista presso "Il Messaggero"

Finiranno i parlamenti?

Il Parlamento ha un futuro? No secondo Davide Casaleggio, figlio del co-fondatore del M5s. Perché la democrazia rappresentativa lascerà il posto a quella diretta. In realtà la questione è mal posta e varrebbe la pena di puntare di più all’integrazione delle due forme.

Foto di gruppo del nuovo Parlamento

Qual è il profilo dei parlamentari della XVIII legislatura? Al Senato le donne sono il 34 per cento e l’età media è di 52 anni. Gli eletti alla Camera sono più giovani rispetto al passato, ma anche meno istruiti. Le deputate restano sotto il 40 per cento.

Impeachment del Presidente? Cosa dice la Costituzione

Nella storia italiana, nessun presidente della Repubblica è mai stato messo in stato d’accusa. Secondo la Costituzione, la decisione finale è della Corte costituzionale, ma l’istruttoria è affidata al Parlamento. Che però sarà sciolto in tempi brevi.

Per chi suona la clausola di salvaguardia

La via per eliminare la clausola di salvaguardia sulle aliquote Iva rimane stretta. Lo è dal punto di vista procedurale, ma ancora di più da quello politico. Perché si devono trovare altre entrate o effettuare tagli di spesa. A chi toccherà pagare?

Una Commissione più unica che speciale

Lo stallo nella formazione del governo si riflette in Parlamento. Finora è stata istituita solo la Commissione speciale per l’esame degli atti del governo. Svolge un compito cruciale perché decide che cosa è importante e che cosa non lo è per il paese.

Convergenze parallele stile Terza Repubblica

Nella scorsa legislatura quali partiti hanno votato più spesso nello stesso modo? Saperlo potrebbe dare indicazioni su possibili alleanze nel Parlamento eletto il 4 marzo? Il tempo passa e si potrebbero creare le condizioni per coalizioni inattese.

Nuovo Senato con vista sulla Terza Repubblica

Le nuove regole che guidano il funzionamento del Senato hanno introdotto alcune importanti novità. Più difficile formare gruppi parlamentari dal nulla e l’astensione non è più un voto contrario. Un governo di minoranza potrebbe avvantaggiarsene.

Terzo settore in equilibrio tra pubblico e privato

La riforma del terzo settore punta al miglioramento dei servizi collettivi, attraverso il rilancio delle imprese sociali. Ma va chiarito come il Codice debba coordinarsi con il regime delle competenze di stato e regioni, per non finire in uno stallo.

Ma la metà del cielo diventa un terzo in Parlamento

La nuova legge elettorale promuove un maggior equilibrio di genere nella formazione delle liste. L’obiettivo del 40 per cento non è stato raggiunto, ma la composizione del Parlamento è più equilibrata. Dati contrastanti nel voto regionale di Lombardia e Lazio.

La lunga notte della politica

Con un sistema di voto proporzionale essere il primo partito non significa necessariamente vincere le elezioni o ottenere l’incarico per formare il governo. Però si possono già cogliere gli umori del paese, che hanno voluto premiare M5s e punire il Pd.

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