Oggi la carriera universitaria prevede stipendi molto bassi all’inizio, per i ricercatori. Una riforma dovrebbe modificare gli scatti d’anzianità, per legarli alle pubblicazioni scientifiche. Dovrebbe garantire il contratto a tempo indeterminato, ma solo dopo un periodo di prova di almeno quattro anni. E prevedere sanzioni per i docenti che si dedicano a lucrose attività extra-accademiche e trascurano ricerca e insegnamento abbassando così il rating dei dipartimenti. Non serve invece l’anticipazione del pensionamento obbligatorio.