La banda larga è ormai ampiamente disponibile nel nostro paese, ma il suo utilizzo è inferiore alle reali potenzialità. Perché le imprese non hanno ancora acquisito le tecnologie e le competenze necessarie. Con effetti negativi sulla produttività. Gli investimenti nella nuova banda ultra veloce.
Autore: Paolo Neirotti
Paolo Neirotti è Professore Associato presso il Politecnico di Torino.
Dal 1° gennaio sono cambiati i termini di pagamento per i contratti tra imprese e tra imprese e pubbliche amministrazioni. Se applicata in modo efficace, la nuova normativa potrebbe favorire lo sviluppo delle aziende innovative. I risultati di una ricerca su 490 imprese nel periodo 2003-2008.
Un’indagine su più di duecento grandi aziende manifatturiere e di servizi italiane mostra che per circa il 70 per cento, gli investimenti in Ict hanno permesso una riduzione dei costi amministrativi. Decisamente inferiori, invece, le percentuali di imprese che hanno ottenuto ritorni nello sviluppo prodotto o nella gestione delle relazioni con i clienti. Spesso per l’incapacità di apportare i necessari cambiamenti organizzativi, con la modifica dei processi decisionali e maggiore attenzione al capitale umano. Difficile dunque un effetto sulla produttività.
Importante il ruolo degli strumenti di finanziamento pubblico nelle politiche di formazione, ma le imprese giudicano ancora troppo elevati gli oneri burocratici e scarsa l’informazione sulle opportunità offerte. E alla deducibilità fiscale delle spese, dovrebbero essere affiancati incentivi per particolari tipologie di interventi formativi.