Lavoce.info

Autore: Pasquale Pasquino

LA RISPOSTA DI PASQUINO AL COMMENTO DI GROS

Naturalmente si tratta di una questione complessa che richiede competenze economiche che non ho.
Di eurobond esistono varie specie, e la sentenza non si pronuncia su di essi. È compito degli economisti illuminarci sulla loro natura. Il dibattito politico-costituzionale non è certo chiuso né lo sarà; ci sono già in Germania interpretazioni discordanti della sentenza a  questo proposito, almeno fra i giuristi. Io seguo l’opinione di  Schönberger, di Möllers e di qualche alto funzionario del ministero della Giustizia.
Ma Thym, Schorkopf e Ruffert sembrano sostenere la tua posizione. I costituzionalisti sanno peraltro che le sentenze delle Corti costituzionali non sono quasi mai decisioni finali e irreversibili, esse vanno lette in serie e si tratta per
lo più di serie aperte. Non c’è dubbio, per quanto mi riguarda, che a questa sentenza ne seguiranno altre (in particolare circa il “dauerhafte völkervertragsrechtlichen Mechanismen“).
Mi sembra però di poter dire – anche sulla base di informazioni che provengono dall’interno della Corte tedesca – che ci sia un cambiamento di tono nella decisione del Secondo Senato.
Quando Di Fabio sarà fuori dal collegio giudicante, il cambiamento potrebbe accentuarsi. Vedremo.
A me pare che i paragrafi che citi insistano sul fatto che senza un accordo dei rappresentanti eletti (“ohne vorherige konstitutive  Zustimmung“) la Germania non possa far decidere dai paesi del Sud Europa  il proprio destino economico.
Sarebbe abbastanza sorprendente se fosse vero il contrario.
Sarebbe un mondo in cui le cicale decidono del destino delle formiche.
Speriamo vivamente che paesi come l’Italia facciano lo sforzo che devono fare per rimettere ordine in casa propria. Penso che la Germania finirà per aiutare chi si aiuta. Chiedere di più sarebbe impudente.

LA CORTE TEDESCA SALVA L’EURO. PER ORA

La Corte costituzionale tedesca si è pronunciata a favore della partecipazione della Germania ai piani di salvataggio europei. Non è il plenum del parlamento a decidere su queste materie, ma la commissione bilancio. E non esclude nemmeno strumenti come gli Eurobond. Ma in dicembre il dibattito su misure più stabili di difesa della moneta unica ridarà la parola al parlamento tedesco. La Corte sarà probabilmente chiamata a intervenire di nuovo in un dibattito dal quale dipende il cammino ormai faticoso dell’Unione Europea.

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén