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Autore: Silvia Mendolia

paliotta

Professoressa Associata in Economia Politica presso il Dipartimento di Scienze Economico-Sociali e Matematico-Statistiche dell’Università di Torino . E’ Fellow dell’ Institute of Labor Economics (IZA) e Research Affiliate del Life Course Centre dell’ University of Queensland. In precedenza, ha lavorato come Senior Lecturer in Economics presso l'Università di Wollongong e come Lecturer in Economics presso il Department of Economics e Health Economics Research Unit dell’ University of Aberdeen. I suoi principali interessi di ricerca sono nel campo dell’economia della salute e dell’istruzione, con un focus particolare sul benessere della famiglia e dei bambini. I progetti di ricerca attuali riguardano le differenze di genere nella salute mentale dei bambini e degli adolescenti, gli effetti di politiche anti crimine sulla salute mentale, e le diseguaglianze di genere nello studio della matematica.

La violenza nasce dall’aspetto fisico. Degli uomini

L’aspetto fisico sembra contare nella probabilità che un uomo commetta una violenza sessuale nei confronti di una donna. Essere poco attraente può dar luogo a frustrazione e comportamenti violenti nelle relazioni di coppia. La famiglia ha un ruolo chiave.

Si comincia presto: piccoli bulli nelle classi

Gli atti di bullismo a scuola sembrano oggi riguardare soprattutto la fascia d’età 11-13 anni. Nella composizione delle classi va data più attenzione all’equilibrio tra i generi perché il fenomeno aumenta quando in classe ci sono prevalentemente maschi.

La scuola superiore è una scelta di genere

La scelta della scuola superiore può condizionare percorsi di studi e vita lavorativa. È quindi un problema se i ragazzi tendono a preferire gli indirizzi scientifici e le ragazze quelli umanistici. Anche perché non c’entrano i risultati in matematica.

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