La scelta della scuola superiore può condizionare percorsi di studi e vita lavorativa. È quindi un problema se i ragazzi tendono a preferire gli indirizzi scientifici e le ragazze quelli umanistici. Anche perché non c’entrano i risultati in matematica.
Autore: Silvia Mendolia
Ricercatrice in Economia Politica presso il Dipartimento di Scienze Economico-Sociali e Matematico-Statistiche dell’Università di Torino e Senior Lecturer (on leave) in Economics all’ University of Wollongong. E’ Fellow dell’ Institute of Labor Economics (IZA) e Research Affiliate del Life Course Centre dell’ University of Queensland. In precedenza, ha lavorato come Lecturer in Economics presso il Department of Economics e Health Economics Research Unit dell’ University of Aberdeen. I suoi principali interessi di ricerca sono nel campo dell’economia del lavoro, della salute e dell’istruzione, con un focus particolare sul benessere della famiglia e dei bambini. I progetti di ricerca attuali riguardano le differenze di genere nella salute mentale dei bambini durante la pandemia di COVID-19, l’impatto psicologico e lavorativo sugli individui che vivono situazioni di violenza domestica, e le diseguaglianze di genere nello studio della matematica.