Tante famiglie italiane non sono in grado di affrontare una spesa imprevista di 800 euro. Avere un lavoro e uno stipendio discreto non è più garanzia di sicurezza. La fragilità finanziaria è un problema serio, anche nei paesi di welfare consolidato.
Autore: Simone Cerlini
Come policy advisor, ha contribuito alla concezione, nascita o sviluppo delle iniziative più significative nell’ambito delle politiche attive del lavoro e della formazione degli ultimi vent’anni. Oggi è Capo Divisione Lavoro di Afol Metropolitana, la rete dei servizi per il lavoro pubblica in Città Metropolitana di Milano.

Ai membri della “Netless Class” manca quel capitale di beni e relazioni che permette di reagire agli imprevisti della vita. È una condizione sempre più diffusa e va affrontata con una priorità chiara: garantire a tutti l’accesso ai diritti fondamentali.

Nei centri per l’impiego, così come in tutto l’ambito della pubblica amministrazione, si continuano a erogare servizi ormai diventati “vecchi” e poco efficaci, per obbligo normativo. Andrebbe invece adottato modello basato su responsabilità per risultati.
Il numero dei Neet in Italia è tra i più alti d’Europa. La non partecipazione alle traiettorie ordinarie di studio, formazione, occupazione formale sembra un effetto della marginalità sistemica, più che di una predisposizione individuale.
I Lep hanno reso uniformi i servizi pubblici per l’impiego, ma ne hanno anche eroso l’utilità. Perché la standardizzazione ha limitato la discrezionalità indispensabile nel processo di inserimento lavorativo. Vanno rimesse al centro le persone.
L’offerta congrua per il sostegno al reddito e le regole per l’ingresso dei lavoratori extracomunitari dimostrano la difficoltà a cogliere le logiche reali del mercato del lavoro. Altre soluzioni, come i contratti di somministrazione, si rivelano più adeguate.