La Lega propone di destinare automaticamente un quarto del Tfr alla previdenza integrativa. Per un modesto aumento del vitalizio, la manovra penalizzerebbe i lavoratori più fragili e le imprese, trasferendo liquidità dalle casse aziendali a quelle statali.
Autore: Simone Ferro Pagina 1 di 2
Simone Ferro è ricercatore postdoc presso il Dipartimento di Economia dell'Università degli Studi di Milano, dove si occupa di economia della salute, economia del lavoro ed economia politica. Ha conseguito la laurea presso l'Università Bocconi e ha maturato un'esperienza di due anni presso la Fondazione Rodolfo Debenedetti. Successivamente, ha ottenuto un dottorato di ricerca presso la Queen Mary University of London.
I bonus permetteranno di effettuare ristrutturazioni edilizie senza sborsare un euro. L’intento è nobile, ma l’aliquota al 110 per cento elimina gli incentivi a mantenere prezzi competitivi e rischia di rivelarsi una fonte di spreco di denaro pubblico.
Gli immunizzati al coronavirus sono davvero così tanti come dicono alcune stime? C’è ancora troppa incertezza sui dati di partenza per affermarlo. Per capire l’effettiva diffusione del contagio serve un monitoraggio su campioni rappresentativi.
L’alto numero di morti da coronavirus rispetto ai tamponi positivi suggerisce che in Italia molti contagiati non sono stati ancora scoperti. Stime su dati coreani dicono che potrebbero essere oggi 240 mila. Rispettare la quarantena è quindi fondamentale.
Per la riforma delle pensioni la legge di bilancio stanzia circa 7 miliardi per i prossimi due anni. Ma l’anticipo pensionistico premia i già avvantaggiati lavoratori a regime misto. E probabilmente renderà necessaria una futura nuova stretta fiscale.
Le pensioni sono uno dei temi caldi della campagna elettorale. Tutte le forze politiche avanzano proposte di riforme e controriforme, specie sul nodo dell’età pensionabile, offrendo coperture spesso fantasiose. Nessuno invece si preoccupa dei giovani.
Rimandare l’innalzamento dei requisiti anagrafici per la pensione sarebbe una scelta sbagliata. Semmai si può intervenire per rendere meno drastico il meccanismo, con revisioni annuali. Sarebbe anche opportuno ampliare le forme di flessibilità in uscita.
Le regole attuali per il trattamento previdenziale dei parlamentari sono simili a quelle dei lavoratori ordinari. Il problema riguarda i vitalizi maturati prima del 2012: se non si interviene, continueranno a gravare a lungo sul bilancio pubblico.
Rappresentano una piccola quota del reddito e prestazioni che in ogni caso non si tramuterebbero in contratti stabili, ma che semmai non verrebbero commissionate. Dunque anche se si aboliscono i voucher resta la questione di come regolamentare il lavoro accessorio. I possibili tetti all’utilizzo.
Sulle pensioni la legge di bilancio 2017 conferma quanto era già stato anticipato. Le coperture derivano sostanzialmente da misure una tantum. Suscitando dubbi sulla sostenibilità futura dei provvedimenti. Il poco tempo per l’approvazione non permetterà miglioramenti attraverso gli emendamenti.