Manca esattamente un mese alle elezioni presidenziali americane e la campagna elettorale è finalmente entrata nel vivo. Archiviati i primi due dibattiti televisivi (tra i Hillary e Donald il primo, tra i candidati alla vice presidenza il secondo) e schivando polemiche varie a ogni piè sospinto, è bene dare un’occhiata ai sondaggi per cercare di capire dove l’opinione pubblica americana si stia effettivamente indirizzando.
Autore: Vincenzo Baldassarre
Laurea triennale e magistrale in Bocconi, con tesi su immigrazione e risultati elettorali. Dopo un’esperienza di stage, è tornato a lavoce.info come Editor e Research Assistant.
Non sono molti i sindaci eletti al primo turno nei comuni sopra i 15mila abitanti. Effetto del passaggio dal bipolarismo al tripolarismo? Non sembra. Perché centrosinistra e centrodestra sono ancora le principali forze politiche a livello locale. M5S forte solo in pochi casi, seppur eclatanti.
Tra un mese, il 23 giugno, i cittadini britannici saranno chiamati a esprimersi su una questione amletica: to Brexit or not to Brexit? Con l’avvicinarsi del voto, in piena campagna referendaria, il dibattito pro e contro si fa sempre più serrato. Di fronte a tanta propaganda è interessante chiedersi come si posiziona l’opinione pubblica e, vista l’importanza del tema, i sondaggi di certo non mancano. L’ultimo disponibile, del 17 maggio a cura di YouGov, vedeva il remain in vantaggio con il 44 per cento contro il 40 per cento favorevole alla Brexit.
L’8 marzo è nato per ricordare la lotta per i diritti e le conquiste politiche e sociali delle donne, ma può anche essere un’occasione in cui riflettere su cosa non è stato ancora fatto per ridurre la discriminazione di genere e per abbattere il “soffitto di vetro”, l’ostacolo invisibile ma consistente contro cui si arresta la rincorsa femminile.