La via per eliminare la clausola di salvaguardia sulle aliquote Iva rimane stretta. Lo è dal punto di vista procedurale, ma ancora di più da quello politico. Perché si devono trovare altre entrate o effettuare tagli di spesa. A chi toccherà pagare?
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Il Def 2018 fa un passo avanti verso l’utilizzo di indici che possano misurare il benessere dei cittadini in senso ampio. Ma se devono servire per valutare e influenzare le decisioni di politica economica, la strada da percorrere è ancora lunga.
La proposta della Commissione è appena arrivata e già si scontra con le levate di scudi dei governi nazionali. Eppure, il nuovo bilancio europeo finanzia beni pubblici europei fondamentali, ma finora negletti, come immigrazione, sicurezza e difesa.
Lo stallo nella formazione del governo si riflette in Parlamento. Finora è stata istituita solo la Commissione speciale per l’esame degli atti del governo. Svolge un compito cruciale perché decide che cosa è importante e che cosa non lo è per il paese.
Nel suo Rapporto di aprile il Fondo monetario internazionale conferma le rosee previsioni di crescita formulate negli ultimi mesi. Ma i primi dati 2018 su produzione industriale, immatricolazioni di auto e previsioni dei manager sono in frenata, in Italia e anche in Europa.
Senza governo non si può scrivere un vero Documento di economia e finanza. Nell’attesa che il quadro politico si chiarisca, meglio mandare a Bruxelles un mini Def con pochi e chiari numeri. Gli obiettivi programmatici arriveranno dopo.
Il reddito di cittadinanza così come raccontato dal M5s è un reddito di disoccupazione condizionato alla partecipazione attiva al mercato del lavoro. Come si finanzia? Ci sono solo due opzioni: o in deficit o avrà effetti minimi su occupazione e reddito.
Le regole sul pareggio di bilancio per gli enti territoriali ostacolano gli investimenti pubblici locali. Le deroghe previste dalle leggi di bilancio 2017 e 2018 garantiscono però spazi di manovra. A patto di una maggiore collaborazione tra gli enti.
Se sull’economia pesano “sette peccati capitali” che bloccano la crescita, i loro effetti potrebbero essere ridotti aumentando il capitale sociale degli italiani. Soprattutto in alcune aree del paese. Ma occorre una trasformazione sociale e culturale.
I politici sembrano allergici a ogni tipo di valutazione degli investimenti pubblici che decidono, specie nei trasporti. Uno strumento utile per comprendere le scelte di qualsiasi futuro governo in questo campo è considerare la loro agenda nascosta.