Nel Documento di bilancio inviato a Bruxelles il governo si impegna a proseguire il lento calo del deficit e a iniziare una riduzione del debito sempre promessa ma finora mai realizzata. I risultati più consistenti sono in arrivo, grazie alle clausole di salvaguardia future, solo nel 2019.
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La disciplina del bilancio dello stato è nella legge costituzionale del 2012 e nelle norme successive. Con l’introduzione del concetto di “equilibrio di bilancio”. Provvedimenti recenti prevedono la fusione tra legge di stabilità e legge di bilancio.
La legge di bilancio 2017 stanzia quasi 2 miliardi per le pensioni e solo 600 milioni per il sostegno alle famiglie con figli. Ma le risorse non sono l’unico problema. La frammentazione degli interventi finisce per portare alla riproduzione intergenerazionale e territoriale della disuguaglianza.Â
Nella legge di bilancio 2017 il governo manterrà l’impegno a non far scattare l’aumento dell’Iva. È una scelta che risponde a una ricerca di consenso politico immediato. Perché se si facessero i conti su un orizzonte più ampio, la manovra darebbe vari vantaggi. Agire solo sull’aliquota più alta.
Con il suo avanzo delle partite correnti, la Germania è oggi il maggior responsabile degli squilibri finanziari globali. Imprese e famiglie risparmiano e non fanno gli investimenti che contribuirebbero alla crescita europea. Il confronto con la Cina e l’importanza delle filiere internazionali.
L’Eurogruppo ha approvato la concessione della nuova tranche di prestiti alla Grecia. Ma resta acceso lo scontro con l’Fmi su un eventuale taglio del debito. Difficile stabilire con certezza chi ha ragione. Come dare più tempo ad Atene per tornare a finanziarsi sul mercato a tassi ragionevoli.
Il governo arriva in difficoltà alla legge di bilancio 2017, per la scomparsa della crescita economica e le troppe promesse degli ultimi mesi. Si prefigura una manovrina che servirà davvero a poco per il rilancio del paese. Gli incentivi vanno alle imprese mentre i consumi languono.
Tutte le candidature olimpiche sono precedute da stime ottimistiche sui risultati economici che dovrebbero produrre. Ma la realtà è spesso diversa. E i costi degli investimenti sbagliati ricadono sulla collettività , non sui promotori. Quello che manca nelle analisi costi-benefici per Roma 2024.
Con i postumi della Brexit ancora da smaltire, il triumvirato europeo si è riunito a Ventotene per tracciare il futuro di un’Unione assediata dall’euroscetticismo. Ripartire da sicurezza comune ed economia. Spazio alla flessibilità , ma nel rispetto delle regole europee. I tre casi possibili.
L’introduzione di indicatori di benessere equo e sostenibile nella definizione delle linee programmatiche del governo segnala l’ambizione di considerare grandezze che vadano oltre il Pil anche nella fase di disegno delle politiche. Sfide metodologiche che necessitano di investimenti in ricerca.