Lavoce.info

Categoria: Conti Pubblici Pagina 32 di 102

Quel circolo diabolico tra debito bancario e sovrano*

La costruzione dell’Unione bancaria mira a scindere l’abbraccio tra banche e debiti sovrani. Manca però l’Edis, il terzo pilastro necessario per raggiungere un’effettiva condivisione del rischio tra paesi dell’Eurozona.

Flessibilità, un dividendo a termine

Nel 2015 l’Italia ha beneficiato della flessibilità delle regole fiscali per rallentare il consolidamento dei conti pubblici. Unico paese che non ha centrato gli obiettivi sul deficit pubblico senza incorrere nelle sanzioni della Commissione. Trattamento speciale anche nelle ultime raccomandazioni.

Crescita: piccolo è brutto, ma a volte conviene

Perché la ripresa dell’economia italiana resta anemica? Si può accusare la piccola dimensione delle imprese, che ostacola gli investimenti e l’innovazione. Ma a determinare la competitività è il confronto tra produttività e costi. E questi ultimi per le grandi aziende sono di gran lunga più alti.

In arrivo la valutazione delle opere pubbliche

L’allegato Infrastrutture al Def dichiara per la prima volta la volontà di valutare tutte le opere in modo omogeneo. E anche di procedere a una revisione di scelte già fatte in funzione di mutate condizioni di mercato. Un grande potenziale innovativo che potrebbe essere limitato da pre-giudizi.

Def: la scommessa di Renzi

Il Def 2016 conferma la strategia del governo di una discesa graduale del deficit effettivo e del rapporto debito pubblico-Pil, pur con una politica fiscale moderatamente espansiva. È una scommessa che si basa su previsioni ottimistiche di crescita del Pil. Condizioni per ottenere la flessibilità.

Aspettando il Def

I conti pubblici nel 2015 hanno rispettato gli obiettivi. Ma determinante è stato il ruolo della Bce. Per il 2016 il rallentamento della crescita nominale rispetto alle previsioni minaccia il raggiungimento di quanto programmato su deficit e debito. Perché è importante il buon rapporto con l’Europa.

La sgradevole algebra della crescita 2016

L’economia italiana continua a crescere, ma senza mettere il turbo. Se continua così, la crescita 2016 rimarrà al di sotto dell’1 per cento. Rispetto alle riprese del passato a partire dal 1999 mancano il traino delle esportazioni e degli investimenti.

Sul populismo economico non tramonta mai il sole

Nei momenti di crisi è facile che la politica sbandi verso proposte populiste. Anche in economia. Ma non è prospettando irrealistiche soluzioni win-win (botte piena e moglie ubriaca) che si rilancia la crescita. Perché poi il conto da pagare arriva. Anche più salato.

Quelle regole basate sullo zero virgola *

In quasi tutti i paesi, le stime preliminari del Pil tendono a sopravvalutarne la dinamica durante le recessioni e a sottovalutarla nelle fasi di ripresa. Le regole fiscali europee applicate a indicatori distorti possono provocare danni permanenti. Attenzione all’andamento dei fattori di crescita.

Spese dei comuni: quanto vale il pareggio di bilancio

La fine del patto di stabilità per i comuni permette di superare il blocco dei pagamenti delle spese in conto capitale e di utilizzare risorse che altrimenti sarebbero state risparmiate. La maggiore capacità di spesa sarà effettivamente destinata agli investimenti? Una stima delle cifre in ballo.

Pagina 32 di 102

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén