L’autorizzazione all’installazione di impianti eolici e fotovoltaici ha un iter lungo e complesso. Va semplificato per ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia. E per raggiungere gli obiettivi italiani e europei di transizione energetica.
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Il Pnrr riconosce le carenze attuali del servizio idrico, ma stanzia risorse inferiori ai fabbisogni. Sulla gestione dei rifiuti si limita invece all’enunciazione di principi generali, senza una strategia per costruire una rete integrata di impianti.
Il Sistema per lo scambio di quote emissione è un pilastro della politica europea sul clima. Con l’accelerazione sulla transizione ecologica è però arrivato il rialzo del prezzo dei permessi. Senza un intervento, c’è il rischio di deprimere l’economia.
L’economia russa è dipendente in larga misura dalle esportazioni di materie prime e dall’importazione di tecnologie avanzate da Occidente e Cina. Le sanzioni approvate nelle ultime settimane potrebbero avere effetti pesanti nel lungo periodo.
L’opposizione della Ue alle politiche espansionistiche di Putin ha un punto di debolezza: la dipendenza dalla Russia per le forniture di gas. Liberarsene non sarà semplice, almeno in tempi brevi. A renderlo chiaro è il funzionamento dei mercati.
Le imprese di piccole dimensioni spesso non hanno le risorse organizzative per affrontare nello stesso momento digitalizzazione e sostenibilità. Eppure, potrebbero trarre grandi benefici di fatturato e innovazione dalla combinazione delle due strategie.
Finora domanda e prezzi di gas hanno seguito un andamento stagionale. Ma ai prezzi attuali c’è il rischio che gli operatori non provvedano agli stoccaggi durante l’estate. Per arrivare preparati al prossimo inverno si possono adottare varie strategie.
Il riassetto del servizio idrico al Sud è una vicenda ormai trentennale. La situazione è grave perché impedisce l’accesso ai fondi pubblici europei. Dove mancano operatori industriali deve essere obbligatorio l’affiancamento di soggetti qualificati.
La guerra di Putin contro l’Ucraina avrà riflessi sulle forniture di gas, anche al nostro paese. Prima di pensare ai costi più alti, si tratta di coprire un buco di 33 miliardi di Smc di gas russo, tra incremento della produzione nazionale e nuovi fornitori.
Il settore dell’automobile attraversa una difficile congiuntura. I produttori sono chiamati a ingenti investimenti per rendere le autovetture sempre meno inquinanti, meglio se elettriche. Ma in Italia e in Europa di auto se ne acquistano sempre meno.