La scelta di fissare la residenza fiscale di Fiat-Chrysler nel Regno Unito deriva da una pianificazione del gruppo a livello mondiale. L’obiettivo principale non è probabilmente quello di ridurre Ires e Irap pagate in Italia. Si sposta il baricentro economico.
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L’integrazione finanziaria nell’area euro diminuisce. E i Governi continuano a fornire aiuti di Stato al sistema bancario nazionale, per evitare che i problemi delle banche si riflettano sul costo del debito pubblico. Le conseguenze sulla crescita.
Le scatole cinesi hanno caratterizzato per decenni il capitalismo familiare italiano, permettendo di controllare grandi società con pochi capitali. Ora sembra tornare di moda con le aziende di Stato. Ma attenzione ai rischi.
La certificazione della stretta creditizia è nei dati sullo stock di credito alle imprese. Ma uno degli ostacoli al rilancio dell’economia è proprio la dipendenza delle aziende dal settore bancario. Fondamentale che le imprese siano messe in grado di utilizzare forme alternative di finanziamento.
Costringere le banche a considerare i titoli di Stato come attività a rischio e imporre che quelli presenti in portafoglio “assorbano” capitale, metterebbe in pericolo il futuro dell’euro. Il circolo vizioso spezzato dalla Bce e la lezione della crisi dell’Eurozona.
Con l’Unione bancaria finirà per aumentare il rischio sopportato dai risparmiatori. Perché i risparmi che i privati cittadini affidano alle banche non saranno più tutti ugualmente sicuri. Ma c’è ancora molto da fare per garantire ai clienti una informazione semplice e allo stesso tempo efficace.
La ripresa del finanziamento alle aziende è fondamentale per la ripresa del paese. Non solo attraverso le banche. Destinazione Italia propone alcune misure per indirizzare verso l’impiego produttivo parte del risparmio nazionale e per catturare l’interesse di investitori qualificati internazionali.
La rivalutazione del valore delle quote di Banca d’Italia è una operazione “furba”. Può generare maggiori entrate tributarie. Ed essere impiegata dalle banche azioniste per rinforzare la patrimonializzazione. Il vantaggio rischia però di essere di breve periodo.
Il tema delle riserve della Banca d’Italia è complesso e rilevante sul piano finanziario. Ma non può essere di competenza di soggetti privati. Solo lo Stato può decidere sulla destinazione di risorse prodotte con beni pubblici. E per questo deve essere il solo azionista della Banca d’Italia.
Una montagna di crediti deteriorati pesa sui bilanci delle banche ed è uno degli ostacoli principali alla ripresa della concessione di prestiti alle imprese. Per uscire dal circolo vizioso, i grandi istituti potrebbe costituire una società cui trasferire la gestione delle posizioni in sofferenza.