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Categoria: Banche e finanza Pagina 90 di 115

SUBPRIME, RISCHIARE CON I SOLDI ALTRUI

E’ più facile scommettere con i soldi degli altri. Una semplice verità che è alla base delle crisi finanziarie, compresa quella dei subprime. Con la cartolarizzazione dei prestiti, gli intermediari finanziari non hanno alcun interesse a valutare l’affidabilità del cliente. Tanto più se le banche cercano di sfruttare al massimo le possibilità che si aprono con i nuovi strumenti finanziari. Ma ciò che il denaro facile degli anni Duemila ci ha dato, ci sarà tolto dalla stretta creditizia che si annuncia. Senza dimenticare che la crisi potrebbe allargarsi ad altri settori.

QUELLA COMMISSIONE CHE NON PIACE AL GOVERNATORE

L’abolizione della commissione di massimo scoperto è tornata alla ribalta, riproposta dapprima dal ministro Bersani e ora dal Governatore della Banca d’Italia. Secondo il quale andrebbe sostituita con una commissione sul credito accordato. Quanto più prontamente, individualmente e con diverse modalità tecniche, le banche affronteranno il problema dell’incertezza dei fabbisogni finanziari dei clienti, tanto più si potrà dire che sono effettivamente migliorate le modalità di pricing dei prodotti e servizi offerti e le condizioni concorrenziali.

L’AZIONISTA E IL MANAGER DALLO STIPENDIO D’ORO *

Perché si discute tanto degli stipendi degli amministratori? Secondo i critici, stock option e altre forme di remunerazione sono un veicolo di espropriazione degli azionisti e indirizzano la gestione aziendale verso obiettivi di breve periodo. Ma una volta rimossi gli ostacoli legali alla vigilanza degli azionisti, è anche necessaria una loro maggiore partecipazione al voto in assemblea. E in Europa si guarda ancora con sospetto al passaggio da una gestione volta a tutelare gli interessi di tutti gli stakeholder a una più indirizzata a garantire dividendi agli azionisti.

LA RISPOSTA AI COMMENTI

Ringrazio dei commenti. Per brevità, provo a fornire una replica complessiva, senza rispondere singolarmente a ciascuno.
Sono d’accordo sul fatto che le banche non sono tenute a fare beneficenza. Non dovrebbero però neppure fare finta di farla, propagandando come “a favore delle famiglie” un’iniziativa che di fatto non lo è, dato che i vantaggi immediati sono compensati dai costi futuri della rinegoziazione. Si noti che il meccanismo previsto dalla convenzione è particolarmente insidioso: il rischio di tasso (dovuto alla rata variabile) viene sostituito con un rischio sulla durata del mutuo, che può allungarsi anche di alcuni anni in modo imprevedibile, poiché la durata viene a dipendere dal futuro andamento dei tassi d’interesse di mercato. Questo aspetto è stato completamente “oscurato” nella presentazione dell’accordo fatta dal governo e dall’ABI, che hanno invece sottolineato il beneficio legato alla immediata riduzione della rata. 
Tuttavia l’aspetto più negativo dell’iniziativa è la limitazione della concorrenza che ne consegue. Di fronte alla potenziale concorrenza creata dalla “portabilità”, le banche hanno reagito stipulando un accordo collusivo, in cui si determinano in dettaglio le condizioni uniformi alle quali offrire alla clientela la rinegoziazione dei mutui. Nei prossimi mesi, le banche invieranno ai propri clienti proposte di rinegoziazione tutte uguali tra di loro. Questo introdurrà un forte disincentivo per un mutuatario a cercare condizioni più favorevoli presso un’altra banca. E così le banche hanno ottenuto il risultato che volevano: evitare di farsi concorrenza.    

TREMONTI, FAISSOLA E IL MUTUO CREATIVO

SUL MUTUO LA FINANZA SI RISCOPRE CREATIVA

Davvero le banche si sono commosse per i debitori in difficoltà con la rata del mutuo? Non sembra. Chi aderirà alla rinegoziazione avrà un beneficio immediato, ma un maggiore onere futuro. Gli istituti di credito non fanno nessuno sconto, semplicemente consentono di rinviare il pagamento di una parte degli interessi. E su quelli dilazionati matureranno altri interessi. Più conveniente cercare di sfruttare la portabilità introdotta dal decreto Bersani. Solo dalla concorrenza tra le banche si può sperare di ottenere veri e duraturi benefici per le famiglie.

TROPPA CONFUSIONE SUI LAVORATORI AZIONISTI

Dare rappresentanza ai lavoratori nel governo dell’impresa è utile soprattutto se si guarda al loro interesse a conoscere e controllare la gestione, ad esempio attraverso la possibilità di nomina di membri del collegio sindacale. La partecipazione finanziaria dei lavoratori, invece, può portare a confusione dei ruoli. Un contributo potrebbe invece derivare dal rafforzamento delle forme di investimento collettivo. E’ questo uno dei tanti aspetti del tema “Mercato e democrazia”, titolo del Festival dell’Economia che si tiene a Trento dal 29 maggio prossimo al 2 giugno.

AGENZIE DI RATING E CONCORRENZA

Non è facile indicare soluzioni al problema del ricambio delle agenzie nel mercato nel rating, quando si verifichino diffusi errori di valutazione. Non si può lasciare libero accesso a nuovi operatori confidando in una naturale selezione operata dal mercato. Ma non si possono neanche limitare fortemente le nuove iniziative imprenditoriali in nome di un iniziale accertamento della professionalità. La concorrenza, se contenuta da argini tecnici e normativi, può e deve rappresentare un utile sprone alla maggiore efficienza anche in questo settore chiave dell’economia.

UNA CASA PER LA POLITICA MONETARIA

Le innovazioni nei sistemi di finanziamento legati all’edilizia, registrati da molte economie avanzate negli ultimi vent’anni, hanno modificato il ruolo del settore immobiliare nel ciclo economico e nel meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Sono oggi più accentuati i rischi di contagio delle crisi al resto dell’economia. E può dunque essere necessaria una risposta più aggressiva della politica monetaria agli andamenti del mercato immobiliare. Soprattutto nei paesi con un mercato dei mutui più sviluppato.

UN RATING PER I DIRITTI

La diffusione dei fondi sovrani genera problemi di trasparenza e vigilanza. Ma c’è anche un problema di libertà e democrazia, legato al fatto che in molti casi sono posseduti da governi che non brillano per rispetto dei principi democratici. Una soluzione potrebbe essere l’elaborazione e diffusione di un sistema di rating, una verifica dei comportamenti nel campo dei diritti umani dei paesi proprietari dei fondi. Al tema “Mercato e Democrazia” è dedicato quest’anno il Festival dell’Economia di Trento che si svolge tra pochi giorni (29 maggio-2 giugno).

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