Ringrazio dei commenti. Per brevità , provo a fornire una replica complessiva, senza rispondere singolarmente a ciascuno.
Sono dÂ’accordo sul fatto che le banche non sono tenute a fare beneficenza. Non dovrebbero però neppure fare finta di farla, propagandando come “a favore delle famiglie” unÂ’iniziativa che di fatto non lo è, dato che i vantaggi immediati sono compensati dai costi futuri della rinegoziazione. Si noti che il meccanismo previsto dalla convenzione è particolarmente insidioso: il rischio di tasso (dovuto alla rata variabile) viene sostituito con un rischio sulla durata del mutuo, che può allungarsi anche di alcuni anni in modo imprevedibile, poiché la durata viene a dipendere dal futuro andamento dei tassi dÂ’interesse di mercato. Questo aspetto è stato completamente “oscurato” nella presentazione dellÂ’accordo fatta dal governo e dallÂ’ABI, che hanno invece sottolineato il beneficio legato alla immediata riduzione della rata.Â
Tuttavia lÂ’aspetto più negativo dellÂ’iniziativa è la limitazione della concorrenza che ne consegue. Di fronte alla potenziale concorrenza creata dalla “portabilità ”, le banche hanno reagito stipulando un accordo collusivo, in cui si determinano in dettaglio le condizioni uniformi alle quali offrire alla clientela la rinegoziazione dei mutui. Nei prossimi mesi, le banche invieranno ai propri clienti proposte di rinegoziazione tutte uguali tra di loro. Questo introdurrà un forte disincentivo per un mutuatario a cercare condizioni più favorevoli presso unÂ’altra banca. E così le banche hanno ottenuto il risultato che volevano: evitare di farsi concorrenza.   Â