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I primi cento giorni di Trump e l’umore dei mercati

Nei suoi primi cento giorni l’amministrazione Trump dovrà prendere decisioni importanti: proposta di budget per il 2018, agenda sul commercio internazionale e riforma fiscale. Le scelte potrebbero portare a un rapido cambiamento d’umore dei mercati finanziari, sinora benevoli con il nuovo presidente.

Dagli Stati Uniti l’ombra di un nuovo nazionalismo*

Trump ha convinto milioni di americani a votare per lui promettendo di costruire un muro lungo il confine messicano e di deportare milioni di immigrati illegali. Ma tendenze simili, che contengono una matrice protezionista e localista, si manifestano anche altrove, fino a contagiare i paesi europei.

Se Trump esce da Wto e Nafta

Con l’insediamento di Donald Trump, gli Stati Uniti potrebbero chiedere di uscire dal Wto e dal Nafta. La procedure sono tutto sommato semplici, meno chiari i vantaggi per l’economia americana. Ma davvero gli Usa vogliono denunciare i più importanti sistemi di regole ispirati al liberismo economico?

I rischi del nuovo protezionismo americano

Apertura economica e commercio internazionale sono stati al centro della campagna elettorale Usa. E saranno temi importanti anche nell’Europa del 2017. Il protezionismo è oggi un’opzione politica allettante. Ma oltre a creare danni all’economia mondiale potrebbe alimentare tensioni geopolitiche.

Perché Trump spaventa il Brasile*

L’elezione di Donald Trump dopo una campagna elettorale incentrata sul ritorno alla politica protezionista ha creato forti preoccupazioni in Brasile. Ma sul piano commerciale la situazione è molto più favorevole di quanto si pensi. I problemi potrebbero venire dalle turbolenze finanziarie.

La crescita nel 2017? Dipende da Trump, dalla Brexit e da Fca

Donald Trump e Theresa May sono obbligati a crescere. Per questo, nell’immediato, il maggiore interscambio dovuto alle loro politiche potrebbe favorire anche la crescita europea. Sul più lungo termine, tutto dipenderà da come reagiranno le multinazionali alla nuova situazione internazionale.

Ritorno al protezionismo: ecco dov’è il paradosso

Nel mondo tira un’aria preoccupante di rifiuto del libero scambio. Brexit e Trump sono i sintomi di una nuova forma di nazionalismo. Che respinge gli accordi di libero scambio e promuove l’innalzamento di barriere. Un paradosso, dato che la globalizzazione ha abbattuto la povertà estrema.

Perché le città cinesi traineranno la crescita globale

Nelle aree metropolitane si concentra una quota molto alta della ricchezza totale e dell’innovazione radicale. Ma se nel 2007 a produrre la metà del Pil mondiale erano le città occidentali, già nel 2025 saranno protagoniste quelle cinesi. L’attenzione di Pechino alle politiche di urbanizzazione.

Le conseguenze economiche di Fidel Castro

La morte di Fidel Castro spinge a fare un bilancio sulla sua eredità economica. Crisi degli anni Novanta a parte, i cubani hanno mantenuto un reddito più elevato rispetto ad altri paesi latino-americani. Qualche ombra in più sui progressi per garantire migliori condizioni di vita alla popolazione.

Fillon, un candidato liberale, ma solo in economia

Dopo aver vinto le primarie del centro-destra francese, Fillon sarà molto probabilmente il prossimo inquilino dell’Eliseo. La sua filosofia economica è di impronta fortemente liberale, tanto da rivendicare un debito verso Margaret Thatcher. Ma altri temi potrebbero essere il suo tallone d’Achille.

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