All’origine della grande fuga degli investitori dalle borse cinesi, c’è l’incertezza prodotta da una classe dirigente che introduce meccanismi di mercato in un paese che non è pronto ad accettarne gli esiti in termini di allocazione delle risorse. E dà segnali contraddittori.
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Il prevedibile scoppio della bolla cinese non avrà un effetto contagio sulle borse internazionali. Ma se dovesse contribuire all’instabilità politica ed economica del paese che più di tutti ha trainato la crescita mondiale, le conseguenze sarebbero devastanti. Diseguaglianze sempre più evidenti.
Conosciuto anche dal grande pubblico per il libro e il film che hanno raccontato la sua vita tormentata, Nash ha dato un contributo fondamentale allo sviluppo della teoria dei giochi. Il suo concetto di equilibrio ha avuto un enorme impatto nell’economia ed è oggi imprescindibile. Il premio Nobel.
La Commissione europea ha pubblicato un Libro verde che traccia le linee per la costruzione del mercato unico dei capitali. Molta attenzione è dedicata a Pmi, start-up e progetti infrastrutturali a lungo termine. Trascurato, invece, il ruolo degli intermediari e quello delle autorità di vigilanza.
Alla Casa Bianca Renzi parla anche d’investimenti. Le multinazionali americane sono i più grandi investitori esteri in Italia, benché in calo negli ultimi anni. Nel resto d’Europa invece hanno continuato a creare posti di lavoro. Aumentano i lavoratori americani che hanno un padrone tricolore.
Una diagnosi sbagliata sulla stagnazione secolare porta a conclusioni di policy altrettanto sbagliate. Proviamo a correggere il tiro: questo non è il momento per il consolidamento fiscale, ma è quello per la politica espansiva. Un riequilibrio all’interno della spesa è però possibile e utile.
Nel 2014 le emissioni mondiali di anidride carbonica non sono aumentate. È una buona notizia. Ma la riduzione va analizzata bene, per capire se si tratta di una promettente modifica strutturale o di una semplice variazione congiunturale. Le prospettive per il summit di Parigi.
Se davvero la crescita economica nei paesi avanzati è scesa in modo duraturo, siamo tutti più poveri di quanto pensassimo. Non rimane che ridurre la spesa pubblica per evitare gli errori del passato. Come possiamo imparare dai casi storici, in particolare da quello del Giappone.
Tensioni e guerre civili scuotono il Medio Oriente. E producono migrazioni da un paese all’altro, che causano enormi sofferenze. Ma i cambiamenti nella geografia della regione potrebbero dar vita a stati più omogenei, accrescendo la fiducia fra cittadini e accelerando lo sviluppo economico.
L’Ucraina non deve affrontare solo il conflitto con la Russia nelle regioni del Sud-Est. Anche la sua economia è sull’orlo del disastro. Per evitare il default, serve un prestito immediato di 15 miliardi. Mentre un piano di austerità troppo rigido impedirebbe di attuare le riforme necessarie.