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Categoria: Stato e istituzioni Pagina 25 di 89

Bicameralismo in cerca di riforme semplici

Il taglio dei parlamentari potrebbe essere l’occasione per una rilettura del bicameralismo, senza alterare la Costituzione. Con un Senato espressione delle autonomie e una legge elettorale ispirata al Mattarellum si rafforzerebbe la rappresentatività.

Un voto con poche conseguenze

Nessuna sorpresa dal referendum: una buona affluenza per un “sì” convinto degli elettori alla riforma votata dal Parlamento. Il voto regionale non ha dato la “spallata” al governo. Semmai ripercussioni potrebbero esserci nella leadership del centrodestra.

Per una nuova stagione di riforme amministrative

Le riforme nella pubblica amministrazione dovrebbero partire dalla consapevolezza che la Pa progetta, attua e valuta politiche pubbliche. È dunque centrale la capacità di gestione di questo ciclo, all’interno di un progetto di espansione della democrazia.

Al decreto semplificazioni manca la semplicità

Il decreto legge sulle semplificazioni manca di un disegno complessivo chiaro, coerente e completo. Le materie regolate sono troppe e le misure di semplificazione si mescolano con quelle di emergenza. Cambia il procedimento, ma non l’organizzazione.

Sulle nomine Agcom continua a comandare la politica

La politica continua a intervenire nelle nomine ai vertici delle Autorità di regolazione. Così le scelte non tengono conto dei criteri di indipendenza e competenza, come invece prevede la legge. Le nomine Agcom ne sono l’ultimo esempio.

Tagliare le spese, non i parlamentari

Gli stessi risparmi di spesa previsti con il taglio dei parlamentari si possono ottenere senza perdere rappresentatività parlamentare. Si potrebbe infatti intervenire sul bilancio di Camera e Senato, apportando modeste riduzioni ad alcune voci di spesa.

Taglio dei parlamentari: con “sì” o “no” cambia poco

Il referendum sulla riforma costituzionale accende grandi discussioni. Ma la qualità della democrazia dipende soprattutto dai meccanismi di controllo e disciplina degli eletti. Qualsiasi sia il risultato, non cambierà molto per il futuro del nostro paese.

Perché un Parlamento più piccolo funziona meglio*

Non è vero che con la vittoria del “sì” l’Italia avrebbe il minor numero di parlamentari per abitante fra i paesi europei. E se il loro numero diminuisce è più facile monitorarne attività e partecipazione alla vita della camera cui appartengono.

I parlamentari italiani? Fin troppo disciplinati

Il comportamento dei parlamentari è un fenomeno rilevante, specialmente in tempi di fluidità del sistema partitico, di dibattito sulla legge elettorale e di referendum costituzionali. Com’è andata finora con senatori e deputati della XVIII legislatura?

Partecipazioni statali: così i politici premiavano i territori

Torna a circolare l’idea di una presenza forte dello stato nell’economia. Un’esperienza già vissuta in Italia. E le scelte di allora, ad esempio sulla sede degli stabilimenti, spesso non erano le migliori dal punto di vista della logica industriale.

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