La nuova legge elettorale prevede esplicitamente la parità di genere per i candidati in lista. Ma l’uso sapiente dei collegi elettorali “sicuri” e le candidature multiple permette ai partiti di aggirare la norma sulle quote rosa. Chi ne esce peggio.
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La grande coalizione resta lo scenario più probabile per il dopo elezioni. Tutti i leader politici continuano però a negare qualsiasi intenzione di allearsi con partiti al di fuori delle coalizioni già formate. Si tratta solo di una mossa elettorale?
Pd, Forza Italia, M5s e Leu: tutti fanno ricorso alle pluricandidature. Se non ci sono grandi differenze nei numeri, più articolate appaiono le strategie elettorali dei partiti: dal paracadute per bocciature all’uninominale alla difesa delle candidate donne.
In Italia i sindaci “figli d’arte” sono tra l’8 e il 15 per cento del totale. Quando vengono eletti sono più giovani e hanno meno esperienza politica dei loro colleghi. Sono poi destinati a una carriera più lunga. Ma non sono amministratori migliori.
Anche la nuova legge elettorale permette di candidarsi in più collegi diversi. Rispetto al passato, ci sono più vincoli alla discrezionalità, ma resta il fatto che un candidato bocciato all’uninominale dagli elettori può essere ripescato nel proporzionale.
Il codice etico del Movimento 5 stelle considera i parlamentari eletti nelle sue liste come meri strumenti operativi, ai quali non viene riconosciuta alcuna autonomia. Ma è in contrasto con la Costituzione e con il richiamo all’interesse del paese.
L’unione di comuni porta significativi risparmi di spesa, che potrebbero essere utilizzati per diminuire la pressione fiscale locale o per sopperire ai tagli di trasferimenti dal centro. I risultati di una ricerca sugli enti locali dell’Emilia Romagna.
Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna hanno avviato le procedure per ottenere una maggiore autonomia. Ma come si deve svolgere la trattativa fra governo e regioni? E come si risolve la questione delle risorse? Per superare le incertezze serve pragmatismo.
Cresce il finanziamento ai partiti tramite il 2 per mille. Significa che le organizzazioni politiche hanno cominciato a utilizzare bene le nuove norme. Ma è anche segno di una ritrovata fiducia degli elettori. Pd e Lega se ne avvantaggiano più di tutti.
Il governo si appresta alla riorganizzazione e privatizzazione delle partecipate locali. È utile allora fare un primo bilancio di quanto accaduto nel settore marittimo. Il rischio è che alla maggiore efficienza gestionale corrispondano tariffe più alte.