Nelle due regioni dove si è votato domenica, l’affluenza alle urne è stata molto bassa, in particolare in Emilia Romagna. Certo, chi ha vinto è legittimato a governare. Ma l’astensionismo deve preoccupare. Anche perché esiste una correlazione fra partecipazione elettorale e spesa sociale.
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Sui fondi strutturali ci sono due possibilità: si può accettare l’incapacità di spesa delle amministrazioni e riprogrammare le risorse destinate a coesione e sviluppo. Oppure si possono mettere in atto vari strumenti che riescano almeno migliorare la situazione. Cosa prevede la Legge di stabilità.
Il bonus di 80 euro varato alla vigilia delle Europee ha influito sul voto? Gli elettori l’hanno giudicato come politica pensata nell’interesse generale o personale? Nel primo caso, risulterebbe limitato l’incentivo a usare i soldi di tutti per ottenere consensi.
L’Italicum dovrebbe assicurare governabilità e immediata certezza del vincitore. Ma la versione votata alla Camera pone problemi di rappresentanza, mentre quella all’esame del Senato ripropone il ricatto dei partiti minori. Meglio sarebbe introdurre il doppio turno con collegi uninominali.
L’Italia dovrebbe arrivare ad avere non più di 2.500 comuni. La proposta è del presidente dell’Anci. Ma si tratta di un obiettivo credibile? Finora, i tentativi di favorire le aggregazioni, storici o recenti, sono falliti. Coinvolgere gli enti più grandi, con tempi certi e sanzioni efficaci.
La riforma della pubblica amministrazione prevede la possibilità per gli enti locali di assumere dirigenti a tempo determinato. Non è spoils system all’italiana, ma la possibilità di cooptare nelle amministrazioni esponenti di partito. Aggirando i tentativi di diminuire le cariche politiche.
Con il “no” alla separazione dal Regno Unito, gli scozzesi ci consegnano un insegnamento sull’Unione Europea. Intanto, l’UE non indebolisce ma rafforza l’integrità dei suoi Stati membri. E soprattutto l’eventuale divorzio di Londra da Bruxelles diventa ancora più complicato e rischioso.
Il federalismo non va più di moda, ma ha avuto qualche effetto sulla selezione della classe politica locale? Dopo l’introduzione dell’Ici, i sindaci dei comuni finanziariamente autosufficienti hanno meno esperienza politica e più competenze manageriali. Implicazioni per il disegno istituzionale
In autunno ci aspetta una manovra sui comuni basata sui fabbisogni standard? È uno strumento da utilizzare con cautela. Perché se è una buona idea mettere a disposizione dati e informazioni per un confronto sulle modalità di offerta dei servizi, altra cosa è pensare di servirsene per fare cassa.
Sul reclutamento delle figure di vertice della Pa il Governo sembrava essere partito con il piede giusto, ma il disegno di legge delega ripete molti degli errori passati. Servono competenze nuove e contaminazioni con settore privato e università. Uno sguardo all’esperienza francese.