In Parlamento si discutono due proposte di revisione costituzionale relative al referendum d’iniziativa popolare e alla riduzione del numero dei parlamentari. Prima, però, occorrerebbe ricondurre il modello elettorale ai requisiti democratici condivisi.
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L’ex Commissario straordinario per la Torino-Lione e due suoi collaboratori riassumono punto per punto le loro critiche all’analisi costi benefici della commissione Ponti. La loro conclusione: è un’analisi sbagliata nei numeri e nel metodo.
La ricerca economica ha messo a punto metodi che permettono di quantificare le conseguenze sul territorio dei cambiamenti nei costi di trasporto, accanto ai benefici apportati. Possono dunque offrire indicazioni sugli eventuali meccanismi compensativi.
Il problema di creare una dimensione industriale europea competitiva a livello globale esiste. Ma la soluzione non è imporre il modello tedesco all’Europa, quanto ragionare in un’ottica europea e investire in modo massiccio sulle tecnologie strategiche.
Ristagna il peso dell’export e scendono i flussi globali di capitali. Eppure, con l’economia digitale i paesi sono sempre più interconnessi tra loro. Insieme a nuovi dazi, sale alla ribalta la “Slowbalisation”: andiamo davvero verso un mondo più chiuso?
La crescita economica frena, uno strano federalismo si fa strada e prosegue l’emigrazione massiccia di giovani italiani. Nessuno però sembra davvero preoccuparsi del fatto che l’Italia è il paese europeo più frammentato dal punto di vista geografico.
Perché va salvaguardata l’indipendenza delle Autorità? Perché la buona gestione degli organismi di controllo dei mercati richiede un’ottica di lungo periodo. E quando il potere politico consolida la sua presa sull’economia si aprono scenari bui.
Si avvicinano le elezioni europee. Una buona occasione per capire perché i giovani italiani abbiano condizioni e prospettive peggiori dei coetanei europei. A partire da un’irragionevole discriminazione nella legge elettorale per il Parlamento europeo.
Invecchiamento della popolazione, crescita del turismo internazionale e persino i preparativi delle Olimpiadi di Tokyo 2020 spingono il Giappone ad aprire le frontiere a lavoratori stranieri. Per la manodopera, le condizioni di ingresso sono rigide.