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Meno Imu, più consumi *

Quali sono stati gli effetti sui consumi dovuti all’introduzione dell’Imu nel 2011? Sono scesi gli acquisti di beni durevoli. In particolare da parte delle famiglie con un mutuo sulla loro unica proprietà. Abolizione dell’imposta sulla prima casa compensata da più tasse sulle seconde abitazioni.

Grecia: parola d’ordine “ricapitalizzare”

Il nuovo piano da 86 miliardi per la Grecia ha evitato per ora la deflagrazione della moneta unica. Ma se non si completa l’unione monetaria, mettendo mano ai sistemi bancari dell’Eurozona, non ci sarà una soluzione definitiva. E torneremo presto a parlare di un altro programma di salvataggio.

Previdenza: i costi della flessibilità

Le riforme proposte dalla relazione Inps hanno come filo conduttore la posizione dei lavoratori anziani nel mercato del lavoro. Ma sul reddito garantito agli over 55 si dovrà fare attenzione ai possibili effetti perversi. E ricordare che se la flessibilità in uscita è un bene, non è priva di costi.

Le possibili salamandre dell’Italicum

Pronto lo schema di decreto legislativo che definisce i nuovi collegi elettorali previsti dall’Italicum. Non si tratta solo di un problema tecnico perché il ridisegno dei collegi è una pratica spesso utilizzata per rafforzare o indebolire alcuni gruppi elettorali. Come insegnano gli Stati Uniti.

Rischi politici nella bolla di Shanghai

Il prevedibile scoppio della bolla cinese non avrà un effetto contagio sulle borse internazionali. Ma se dovesse contribuire all’instabilità politica ed economica del paese che più di tutti ha trainato la crescita mondiale, le conseguenze sarebbero devastanti. Diseguaglianze sempre più evidenti.

Il corpo come password. Il futuro è biometrico

Le password sembrano avere i giorni contati: il corpo è la chiave che la tecnologia usa per sostituire i codici alfanumerici. Entro il 2020 l’industria biometrica varrà 33 miliardi di dollari. Verso un metodo di autenticazione universale, sicuro e semplice da utilizzare. I problemi di privacy.

I soldi al popolo greco. E quelli alle sue banche

Il bail-out della Grecia del 2010 ha sostituito debito privato con debito pubblico. E certo parte delle risorse sono finite a banche tedesche e francesi. Ma perché gli aiuti alle banche greche non dovrebbero essere conteggiati nel totale di quanto ricevuto dal popolo greco? Due questioni separate.

Dove andrà il denaro del bailout di Atene?

Dove andranno a finire gli 82-86 miliardi previsti dal terzo programma di aiuti alla Grecia? Troika, Eurogruppo e governo greco non brillano per trasparenza, ma sembra che buona parte servirà per ripagare i debiti verso Fmi e Bce. Poi vengono le banche greche. Gli investimenti arrivano buoni ultimi.

Chiarezza sui numeri dei salvataggi greci

Dove sono finiti i soldi dei bail-out della Grecia nel 2010 e 2012? Tsipras ha in parte ragione quando sostiene che sono andati alle banche – francesi, tedesche e greche – e non al popolo. Il vero problema è che l’Europa non ha voluto accollarsi il salvataggio attraverso il bilancio “federale”.

Sanità, quando il ripiano è preventivo

L’accordo tra Stato e regioni sulla sanità regionale prevede un taglio da 2,3 miliardi. Raggiunto per l’assenza del Veneto, rinvia tutte le questioni più spinose. Soprattutto prevede un aumento delle risorse per il 2016. E allora chi si metterà a tagliare oggi, quando domani potrà spendere di più?

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