Dalle piattaforme elettorali per le imprese, soprattutto quelle piccole e medie, si ricava l’impressione di impegni generici, a volte semplici slogan. Anche quando le proposte sono più puntuali, come quelle del Partito democratico, non è facile capirne le potenzialità e i tempi per l’attuazione.
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Con la crisi non si registra solo un aumento dei reati contro il patrimonio. Crescono anche altri settori dell’economia criminale, come la contraffazione o l’usura. Perché se diminuisce il potere di acquisto, il consumatore delle fasce meno agiate cerca beni e servizi sui mercati illegali
Quanto vale la “proposta shock” di Berlusconi? Probabilmente non meno di 60 miliardi di tasse in più sul lavoro, la proroga del blocco dei salari nel pubblico impiego e la rinuncia a nuovi investimenti. Sarebbe uno shock tombale, come il nuovo condono annunciato, un vero e proprio inno all’evasione.
La vicenda Monte dei Paschi non è dovuta a carenza di controlli, ma alla governance del nostro sistema bancario. È un caso di cattiva gestione, con precise responsabilità del management. Il nodo resta la struttura proprietaria del sistema bancario. Ma nei programmi elettorali non una parola per affrontarlo.
Nei paesi dove hanno dato risultati positivi in termini di crescita, le politiche di bilancio restrittive sono state accompagnate da una politica monetaria accomodante. Una strada preclusa all’Italia da quando è entrata nell’euro. Il nostro paese avrebbe dovuto seguire un’altra direzione.
L’Italia è immersa in una campagna elettorale che evita i veri problemi o sottostima i costi fiscali di strategie alternative per il rilancio dell’economia. Così si alimenta la nebbia sulle future politiche della coalizione vincente. Ma, come mostrano i dati americani, l’incertezza azzera la crescita.
La riforma del Patto di stabilità interno è da anni in cima all’agenda politica. Finora, tuttavia, i correttivi introdotti hanno seguito la logica della toppa, senza risolverne le criticità strutturali. Ora la palla passa al prossimo Governo. E le promesse da campagna elettorale si sprecano.
L’Italia ha certamente un disperato bisogno di crescere. Ma l’analisi dei dati su investimenti e produttività del capitale suggerisce che investire di più non risolverà il problema. Il vero nodo è la produttività del capitale, ostacolata dalle inefficienze.
Il gioco d’azzardo contribuisce in modo rilevante alle entrate dello Stato. Ma alcune categorie sociali spendono in modo più che proporzionale rispetto alle loro risorse economiche. Amplificando così le disuguaglianze economiche. La mobilità sociale dovuta alla fortuna, non al talento e al lavoro.
La crisi ha reso ancora più persistente il divario tra il Mezzogiorno e le altre Regioni italiane. La conseguenza è una mobilità del lavoro molto più alta. Perché le imprese del Sud soffrono di una intrinseca debolezza dovuta a scarsa competitività. Dove agire per ridurre la disoccupazione.