Lavoce.info

Categoria: Argomenti Pagina 772 di 1083

GIUSTIZIA ED ECONOMIA: DUE MONDI SEPARATI

Il difetto strutturale di produttività del sistema economico italiano dipende da molti fattori. Uno dei quali sono norme giuridiche e prassi giudiziarie e amministrative sono poco sensibili alle ragioni del mercato e dell’efficienza economica. L’abnorme durata dei processi ne è una dimostrazione. Il problema è culturale: nella giurisdizione il solo bene in gioco è l’affermazione del diritto controverso. Che non è inteso come un servizio ai cittadini, ma come un bene di valore infinito. Occorre dunque promuovere una vera e profonda rivoluzione culturale.

LA RISPOSTA AI COMMENTI

Prima di rispondere ai commenti credo sia necessaria una breve premessa. Infatti, l’articolo pubblicato era molto breve in quanto l’obiettivo principale del documento era la presentazione dell’indice piuttosto che i dati. Di conseguenza l’utilizzo dei dati erano finalizzato a verificarne l’affidabilità. Inoltre, l’idea di analizzare i risultati delle elezioni nasce dal fatto che nelle scorse elezioni amministrative 2009, organizzate in occasione delle europee, passò il messaggio che il centro-sinistra aveva perso le elezioni. Tuttavia, la mia sensazione era che la lettura del risultato fosse fuorviante o quanto meno non esatto. Infatti, avevo avuto la sensazione che il centro-sinistra aveva perso le elezioni solo perché molte erano le amministrazioni andate al centro-destra mentre alla fine il centro sinistra nonostante la sconfitta mantenne la maggioranza degli enti (1).
Infatti, il Centro sinistra governava 25 comuni capoluogo contro i 5 del centro-destra e 143 tra i comuni non capoluogo ma importanti contro i 40 del centro-destra (37 centro –destra e 4 lega). Il centro-sinistra ne mantenne rispettivamente 16 e 107 mentre il centro-destra se ne aggiudicò 14 e 73 (70 centro-destra e 3 lega). La vera sconfitta del centro-sinistra fu invece fu nelle provinciali dove governava 50 province contro 8. Attualmente ne governa 28 contro 35 (34 centro-destra e 1 lega). Quindi, nel primo caso, il centro-sinistra si è mantenuto oltre la soglia del 50% mentre nel secondo il centro-destra ha conquistato la maggioranza degli enti.
Quindi il risultato era fortemente influenzato dal risultato delle elezioni precedenti dove il centro-sinistra aveva vinto a mani basse. Di conseguenza l’analisi dei risultati basata sul numero di amministrazioni vinte o passate di mano non è sufficiente. E’ necessario un indice che sia in grado di coniugare i diversi aspetti (2).
Dall’altra parte, non si può non tenere conto che il centro-destra si aggiudica due tra le regioni con la maggiore densità abitativa (Lombardia e Veneto), in particolare la Lombardia.
Detto ciò, intanto si ringrazia un lettore che ha fatto presente che vi sono alcuni errori nella tabella dei risultati delle passate elezioni. In particolare, per quanto riguarda il dato dell’Umbria nelle elezioni del 2005. Infatti, nella tabella risulta che in Umbria ha vinto il centro-destra mentre è noto che vinse il centro-sinistra. Tuttavia, si fa presente che nell’articolo, con nota piedi pagina, si faceva presente che l’Umbria è una delle regioni che non è mai passata di mano nell’arco delle tre tornate elettorali come la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna, la Toscana, le Marche e la Basilicata. Inoltre, si sottolineava  come l’Umbria insieme all’Emilia Romagna, la Toscana, le Marche e la Basilicata siano state sempre di centro-sinistra.
Mentre per quanto riguarda l’Abruzzo, si fa presente che il dato è corretto. Infatti, nel 2005 l’Abruzzo se lo aggiudicò il centro-sinistra e solo nel dicembre 2008 il centro-destra vinse le elezioni.
La questione del Molise è più complicata, in quanto il Molise votò nel 2000 centro-sinistra ma il TAR annullò la vittoria del centro-sinistra ed indicò nuove elezioni nel 2001 che il centro-sinistra perse. Successivamente i molisani tornarono alle urne nel 2006 confermando la fiducia al centro-destra. Di conseguenza, proprio per evitare confusione si è fatto riferimento ai dati ufficiali del ministero dell’interno che riporta i dati del 2000 e del 2001.
Per quanto riguarda i commenti all’indice. Anche in questo caso, è necessaria una premessa. Inizialmente si pensava di sviluppare un indicatore composto che tenesse conto del peso delle diverse regioni dal punto di vista economico o dei trasferimenti dallo stato centrale tuttavia ciò avrebbe reso l’indice discutibile perché soggettivo. Includere le risorse amministrate/spese è interessante ma è noto che le risorse dipendono dallo stato centrale, spesso accade che le risorse vengono tagliate ad alcune regioni piuttosto che ad altre per diverse ragioni. Mentre un indice che tiene in considerazione il numero delle regioni vinte e la popolazione o il numero degli elettori è sicuramente più stabile, equilibrato ed oggettivo.
Invece, la proposta di prendere in considerazione il numero degli astenuti potrebbe essere interessante, lo metteremo presto alla prova tuttavia, vi è il rischio di snaturare l’indicatore stesso. Un indicatore composto che misuri la qualità della governance, come sostiene il lettore, potrebbe tenere in considerazione appunto di tale parametro ma non è l’obiettivo dell’indicatore creato.
Infine, un altro suggerimento utile è sicuramente quello del Sig. Bottai che sottolinea l’importanza del dato delle regioni passate di mano. In effetti, è stato sottolineato anche nell’articolo. Due sono i problemi in questo caso: l’indice diviene più complesso e quindi meno comprensibile ma soprattutto si pone la questione di quale peso assegnare per ciascuna regione passata di mano. Inoltre quale peso complessivo da assegnare a tale parametro rispetto al numero degli elettori e delle regioni. In definitiva, si rischierebbe una forte valutazione soggettiva.
In conclusione, si ringrazia tutti coloro che hanno ritenuto utile la lettura. Si vuole sottolineare che con l’articolo si intendeva aprire una discussione sulla modalità di analisi dei risultati elettorali. Si auspica una maggiore oggettività nell’analisi e noi per primi intendiamo, prossimamente, migliorare tale indice per renderlo più efficace.

(1) Purtroppo i dati ufficiali non sono ancora disponibili tuttavia è possibile confrontare (http://www.repubblica.it/speciale/2009/elezioni/comunali/riepilogo_comuni.html
(2) Non è questo il luogo e il momento per spiegare le motivazioni del perché il centro-sinistra tendeva ad avere una prevalenza alle amministrative piuttosto che alle politiche. Tuttavia, alcune spiegazioni possono essere trovare in un articolo che ho scritto recentemente.

 

LA PAURA, LA TENSIONE, LA VIOLENZA

“…Non è facile parlare di Maria
ci son troppe cose che sembrano più importanti…”

Qualche giorno prima di una recente seduta di laurea (triennale), una brava studentessa albanese – di cui ho seguito la tesi come supervisor – si presenta nel mio ufficio visibilmente turbata e mi comunica che non può laurearsi, nonostante abbia consegnato da tempo l’elaborato. Il motivo sembra incredibile, ma purtroppo è vero. Ho qui davanti agli occhi i documenti che lo provano. La studentessa aveva chiesto il rinnovo del permesso di soggiorno il 29 gennaio 2009, cioè più di un anno fa. Ma la solerte questura di Milano, dopo tutto questo tempo, non aveva ancora provveduto a rinnovare il permesso. Non che ci fosse alcun problema: solo banale ritardo. Alla incredula studentessa veniva chiarito che, ove si fosse effettivamente laureata, avrebbe messo in pericolo il rilascio del permesso. La ragione (se di ragione può parlarsi in tanta follia) è che per ottenere il rinnovo di un permesso di soggiorno in qualità di studente l’immigrato deve aver sostenuto (alcuni) esami universitari dell’anno di corso cui è iscritto. Se la studentessa in questione si fosse laureata a febbraio (in corso), avrebbe visto annullato il pacchetto di esami sostenuti nell’ultimo anno del corso di laurea triennale, in quanto ovviamente non più iscritta a quel corso. La ragazza era sì “pre-iscritta” al corso di laurea magistrale (di cui aveva frequentato le lezioni in autunno), ma non poteva aver sostenuto alcun esame, poiché ancora non in possesso del titolo triennale. Per la questura sarebbe dunque apparsa come priva di esami sostenuti relativi al corso di laurea magistrale: niente rinnovo del permesso. Notate che se la ragazza se la fosse presa comoda e fosse stata “indietro” con gli esami e lontana dalla laurea non sarebbe stata danneggiata dall’assurdo ritardo della questura milanese! Per soprammercato, la studentessa in questione ha bisogno di sottoporsi a urgenti cure mediche, ma poiché il suo permesso di soggiorno è scaduto dovrà pagarsele da sé. 
Morale: il combinato disposto di regole apparentemente rigorose e di assurde inadempienze da parte della pubblica amministrazione finiscono per penalizzare proprio quegli immigrati “migliori” che dovremmo cercare di attrarre per accrescere la qualità del capitale umano attivo in Italia. Senza dire della paura, della tensione, della violenza inutilmente inflitte.

“…Se sapessi parlare di Maria
se sapessi davvero capire la sua esistenza
avrei capito esattamente la realtà
la paura, la tensione, la violenza…”

Da "Chiedo scusa se parlo di Maria", di Giorgio Gaber.

UN DECRETO TROPPO EVASIVO

Giusto in tempo per le elezioni regionali, è stato varato il decreto incentivi di cui si parlava da mesi. Si tratta di 420 milioni in totale, ma 150 milioni rappresentano un diverso utilizzo di fondi già stanziati. I nuovi 270 milioni dovrebbero arrivare da norme antievasione. Entrate, dunque, incerte per loro natura. Il decreto è poi una somma di microinterventi, distribuiti a vari settori, che difficilmente solleciteranno nuova domanda. Nel complesso, un decreto senza personalità, poco utile sul piano economico, con costi di attuazione da non sottovalutare.

PAGERANK SEDUTO SULLE SPALLE DEI GIGANTI

L’algoritmo PageRank ha fatto la fortuna di Google e ha cambiato radicalmente i concetti di qualità e di verità dell’informazione che si trova sul web, allontanandoli dal giudizio erudito degli esperti e associandoli al parere espresso dall’intera comunità. Non mancano però i predecessori illustri, utilizzati in contesti diversi: da un indicatore bibliometrico a un modo per valutare il prestigio delle persone in una rete sociale, fino al metodo usato dall’economista premio Nobel Wassily Leontief per determinare i prezzi dei beni nei sistemi economici.

LO SVILUPPO DEL SUD PASSA DALL’EUROPA*

Le statistiche ci dicono che dal punto di vista economico esistono due Italie: le regioni settentrionali che competono con i bacini industriali del Nord europeo e il Mezzogiorno, sempre più vicino alle zone più povere dell’Europa. Se non si interviene su questa situazione, il processo di disgregazione del paese diventerà inevitabile. Dobbiamo invece puntare su un’idea di Italia europea che, attraverso le strutture comunitarie, cerchi di trainare il Sud verso lo sviluppo.

BANCHE CROSS-BORDER: LA VIGILANZA IN TEMPO DI CRISI

L’attività di vigilanza sui grandi gruppi bancari europei dovrebbe essere svolta da una sola autorità. Le proposte di regolamento all’esame del Consiglio e del Parlamento europeo già prevedono un potere di mediazione affidato a una nuova Autorità bancaria europea, se c’è disaccordo tra le autorità nazionali. Necessario però un passo ulteriore, che ne faccia il centro del sistema europeo di vigilanza sui gruppi bancari cross-border. Poteri e compiti dell’Autorità nell’ultimo dei quattro interventi (1, 2, 3) di sintesi del Rapporto Ceps-Asssonime.

CARTOLINE DALLO ZIMBABWE

Tra il 14 e il 20 marzo, dunque in piena par condicio, il Pdl ha ricevuto una esposizione incomparabilmente più elevata rispetto alle altre formazioni politiche in tutti i telegiornali della Rai e di Mediaset. Poco spazio alla Lega, scampoli per i partiti dell’opposizione e praticamente assenti quelli minori. Al di là delle sanzioni comminate da Agcom, il problema è che oggi gran parte dei cittadini si formano una opinione sui fatti principali e l’operare della politica attraverso i mezzi di informazione. In Italia, con un ruolo preponderante della televisione.

LA RIGIDA PRIMAVERA DEL CLIMA

Ora che gli Stati Uniti hanno faticosamente approvato la riforma della sanità, è probabile che torni all’ordine del giorno la questione del clima e dell’energia, l’altro grande tema del programma elettorale di Obama. Così il negoziato internazionale potrà ripartire. Ma i tempi appaiono ancora lunghi: bisognerà aspettare il 2011 per l’agognato accordo. Intanto, le questioni sul tappeto sono diverse e molto complesse. E i paesi che hanno ratificato il Protocollo di Kyoto non possono più rimandare decisioni che li traghettino nel post-2012.

LE 13 REGIONI DOVE SI VOTA IL 28/29 MARZO

Vedi anche le tabelle raggruppate per indici.

Pagina 772 di 1083

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén