Lavoce.info

Categoria: Argomenti Pagina 823 di 1091

SE LO STATO NON VUOLE INCASSARE IL DIVIDENDO DIGITALE

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato i criteri per la completa digitalizzazione delle reti televisive nazionali. Ma in Italia non esiste una politica coerente sulle frequenze. E mentre all’estero i governi mettono all’asta senza limitazioni quelle liberate dalla tecnologia digitale, da noi la competizione riguarda solo tre canali e sarà riservata agli operatori televisivi. Di sicuro, la delibera danneggia lo sviluppo economico e inficia il pluralismo. Perché Rai e Mediaset consolidano ulteriormente le loro posizioni.

LE TASSE DEGLI IMMIGRATI *

I contributi previdenziali relativi a lavoratori stranieri ammontano per il 2007 a quasi 7 miliardi, circa il 4 per cento del totale. Ai quali si aggiungono oltre 3 miliardi tra Irpef, Iva, imposte per il lavoro autonomo e sui fabbricati. Un apporto sempre più rilevante, dunque. Ma per una seria analisi sui costi e i benefici dell’immigrazione, servirebbe come in altri paesi europei una commissione tecnica indipendente di indagine. Con il compito di individuare metodologia e indicatori e di redigere un rapporto periodico.

VERSO UN NUOVO PROCESSO DI BILANCIO

E’ in discussione al Senato un ambizioso progetto di riforma delle procedure di bilancio. Molte le novità previste, dall’abolizione del Dpef all’adozione di un bilancio di cassa. Soprattutto si cerca di ridefinire l’equilibrio dei poteri, entrato in crisi negli anni 2000, tra governo e Parlamento nella decisione di bilancio. Perché con un ampliamento dei margini di flessibilità nella fase di esecuzione, diventa decisiva la capacità del Parlamento di svolgere una funzione di controllo. Non c’è solo il modello Cbo.

DEBITO PUBBLICO E VIRTU’ PRIVATE *

Dopo la crisi della finanza privata, in molti rivalutano le virtù del debito pubblico. Che in realtà sembra ancora svolgere la funzione di sostenere la ricchezza privata. Anche se qualcosa sta cambiando. Aumenta la quota del debito pubblico collocata all’estero: un effetto secondario della globalizzazione che ha inceppato il meccanismo di redistribuzione della ricchezza finanziaria all’interno dei paesi più sviluppati. Mentre lo scoppio delle bolle ha colpito soprattutto i patrimoni privati. Ma tutto ciò potrebbe rallentare la ripresa.

IL NUOVO FMI PARTE DALLE FONDAMENTA GIURIDICHE

Per essere credibile e sostenibile, un nuovo Fondo monetario internazionale ha bisogno di riforme radicali che conducano alla creazione di una istituzione basata su una chiara definizione delle sue competenze, caratterizzata da procedure decisionali trasparenti e moderne, da un sistema di soluzione delle controversie efficiente e imparziale e da una revisione del suo ruolo nell’ambito della comunità internazionale e dei suoi rapporti con l’Onu e le altre organizzazioni internazionali. E, soprattutto, forte del pieno sostegno degli Stati membri.

COME ASSICURARSI DALLE CALAMITA’ NATURALI

Si torna a parlare di un’assicurazione obbligatoria contro i danni provocati dalle calamità naturali. Si avrebbe così una distribuzione uniforme del costo dei rischi. Le tecniche assicurative consentirebbero una stima equa dei danni e dei risarcimenti. I danni privati verrebbero coperti da un’industria privata, lasciando all’intervento dello Stato le spese di primo soccorso e di ripristino dei luoghi pubblici. Le compagnie di assicurazione punterebbero a ridurre i risarcimenti futuri attraverso un’opera di monitoraggio e di incentivo all’applicazione di misure preventive.

IL TEMPO DELLE SCELTE

La strada del governo per affrontare la crisi è basata sull’attendismo. Una strategia rischiosa che può costare cara al nostro paese. Anche perché non è detto che il peggio sia passato. Vi sono segnali positivi nell’economia mondiale, ma sull’Europa incombe la crisi dei paesi dell’Est. In più il terremoto rischia di peggiorare ulteriormente i nostri conti pubblici. E’ tempo di definire con chiarezza le priorità di politica economica. Poniamo quattro domande in merito al Ministro Tremonti. Augurandoci che risponda al più presto.

MA L’ITALIA NON PENSA AL CLIMA

Ormai tutto il mondo, America compresa, ha preso coscienza del problema dei cambiamenti climatici, che raggiunge dimensioni nuove per gravità e globalità. E molti paesi hanno improntato a politiche di sostenibilità ambientale anche i pacchetti di stimolo economico in funzione antirecessiva. Fa eccezione il nostro paese, che con una mozione approvata dal Senato, chiede di rivedere anche il cosiddetto pacchetto europeo 20-20. Nessuna proposta italiana di azione neanche per il G8 ambiente in programma nei prossimi giorni a Siracusa.

PROMOTORI FINANZIARI E CONFLITTI DI INTERESSE

Tutte le indagini disponibili indicano che molti investitori hanno una conoscenza superficiale dei titoli in cui investono. In linea di principio, i promotori finanziari potrebbero migliorare la gestione dei portafogli e garantire una maggiore diversificazione dei rischi tra gli investitori meno sofisticati. Tuttavia, una ricerca recente suggerisce che coloro utilizzano i promotori finanziari ottengono rendimenti più bassi, hanno un portafoglio più rischioso e con probabilità di perdite più elevate.

LA RISPOSTA AI COMMENTI

La maggior parte dei commenti sottolinea come l’imposta sui ricchi colpirebbe di fatto solo chi le tasse le paga, ossia il lavoro dipendente. L’obiezione è giusta, tuttavia va ridimensionata: infatti l’evasione è
minore fra i redditi alti. Aggiornando al 2007 l’esercizio svolto da Paladini, si osserva quanto segue: l’82% dei contribuenti con più di 125 mila euro sono dipendenti e/o pensionati, ma i redditi da lavoro dipendente o da pensione rappresentano in quella fascia soltanto il 45% del reddito totale. Inoltre, la lotta all’evasione fiscale è un obiettivo da realizzarsi nel medio-lungo periodo: nell’immediato è più facile reperire risorse da misure una tantum. Alcuni osservatori propongono di reintrodurre o aumentare l’Ici: è una strada percorribile e giusta. L’abolizione dell’Ici sulla prima casa ha infattI aumentato la disuguaglianza e provocato una perdita di risorse per gli enti locali, data la sottostima del relativo fondo compensativo, di circa 338 ml di euro. La sola reintroduzione dell’Ici sulla prima casa varrebbe circa 2 mld. di euro. Solo che nè l’agenda politica del governo nè dell’opposizione mi pare contempli manovre sull’Ici .
Infine una imposta sui redditi alti, vincolata nella destinazione a favore dei poveri e/o dei terremotati, ci ricorda che dai momenti difficili (la crisi economica, il terremoto) è possibile uscire anche attraverso atti concreti di solidarietà da parte di chi sta meglio ed è più fortunato. Anche perchè l’elevato debito pubblico del nostro paese ci impedisce di finanziare gli aumenti di spesa (gli ammortizzatori sociali o la ricostruzione) attraverso il ricorso a nuovi disavanzi.

Vorrei poi rispondere all’autore del commento (joy.joyce ) che contesta un errore di metodo nella procedura di stima: si sbaglia, nonostante il tono delle sue obiezioni non lasci spazio a dubbi.
La proposta Franceschini non chiarisce infatti su quale quota si applicherebbe il contributo di solidarietà: pertanto l’aliquota aggiuntiva può gravare, per chi dichiara più di 120 mila euro, tanto sulla parte eccedente i 75 mila euro quanto su quella che oltrepassa i 125 mila euro. Entrambe le soluzioni sono possibili. Ho scelto la prima per due motivi: il gettito è maggiore e si avvicina a quanto previsto dal Pd; inoltre la seconda opzione si configurerebbe non come un contributo straordinario, ma come una riforma strutturale dell’irpef che aggiungerebbe di fatto uno scaglione ai cinque attuali.

Pagina 823 di 1091

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén