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LOTTA ALL’EVASIONE: CONTINUA?

Ha avuto larga eco la notizia che nel 2008 le somme riscosse dall’Agenzia delle Entrate in seguito alla lotta all’evasione hanno raggiunto i 6,9 miliardi. Si è sottolineata la crescita del dato rispetto all’anno precedente, senza tuttavia estendere il confronto al 2006. Ma se si va a guardare le riscossioni di quell’anno, la prospettiva si rovescia: il 2008 risulta un anno di netta decelerazione rispetto alla crescita avvenuta nel 2007. Per il 2009, il primo anno i cui risultati potranno essere attribuiti interamente al governo in carica, il rischio di stallo è elevato.

Lo scorso 23 marzo l’Agenzia delle Entrate ha tenuto una conferenza stampa per mostrare, numeri alla mano, che "la lotta contro l’evasione fiscale va avanti", come afferma la sintesi nell’home page dell’Agenzia.
Per chi teme che la tolleranza verso l’evasione possa tornare a essere uno degli assi portanti del "patto sociale", si tratta di una sorpresa che merita un supplemento di indagine.

UN CONFRONTO PIÙ CORRETTO

Nella presentazione , si trovano solo i dati relativi al 2007 e al 2008: nella seconda diapositiva, le "Somme riscosse a seguito della complessiva azione di contrasto degli inadempimenti dei contribuenti" mostrano per il 2008 una crescita di 500 milioni di euro rispetto all’anno precedente (da 6,4 a 6,9 miliardi di euro), pari all’8 per cento.
I dati relativi al 2006 si possono trovare, con una certa fatica, sul sito dell’Agenzia grazie a una conferenza stampa del dicembre 2007. Confrontando questi dati con quelli definitivi 2007 citati nella conferenza stampa del 23 marzo, dal 2006 (anno di passaggio tra due legislature) al 2007 (anno interamente attribuibile al governo Prodi) la crescita delle riscossioni risulta pari a 2 miliardi (da 4,4 a 6,4 miliardi di euro), cioè al 45 per cento (vedi la tabella 1).
Visto in prospettiva, il risultato del 2008, di nuovo un anno di passaggio tra due legislature,  acquista quindi tutt’altro senso: secondo questo indicatore di efficacia, la dinamica della lotta all’evasione è rallentata vistosamente.
Ma non è finita qui: la previsione per il 2009 avanzata nella conferenza stampa comporta una ulteriore riduzione del tasso di crescita delle riscossioni: dall’8 al 4 per cento. Questa previsione programmatica appare incoerente con quanto afferma il direttore dell’Agenzia, Attilio Befera: “il contrasto all’evasione (…) diventa ancor più determinante nei momenti di crisi, come quello attuale, quando la concorrenza sleale rischia di essere un fattore che taglia fuori dal mercato le imprese sane”.
Il 2009, periodo che presumibilmente andrà attribuito per intero al governo Berlusconi, sarà comunque l’anno in cui si potranno osservare i risultati della politica anti-evasione del governo per così dire in vitro, al netto sia dei mesi in cui era in carica il governo precedente, sia del "trascinamento" della sua azione di contrasto – i cui effetti sulle riscossioni ovviamente non sono istantanei, ma si realizzano con un certo ritardo, come è stato fatto notare giustamente da vari commentatori. Vedremo se la promessa relativa a quest’anno, pur così poco ambiziosa, sarà mantenuta.

* L’articolo riflette le opinioni dell’autore e non impegna la responsabilità dell’Istituto di appartenenza.

 

Tabella 1: Somme riscosse a seguito della complessiva azione di contrasto degli inadempimenti dei contribuenti
(gli importi sono espressi in miliardi  di euro)

  2008 2007 2006
Riscosso complessivo 6,9 6,4 4,4
di cui
Ruoli 3,3 3,2 1,7
Versamenti diretti 3,6 3,2 2,6

Fonte: per il 2006, Conferenza stampa 18/12/07; per il 2007-08, 2008.ppt, entrambi in www.agenziaentrate.gov.it.

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LA RISPOSTA AI COMMENTI

29 commenti

  1. mario tenuta

    La disinformazione da parte del governo, di alcuni organi di stampa e soprattutto da parte dei telegiornali, dilaga in tutti i campi. A quanto pare, paga. E tutto ciò è deprimente ed offensivo per l’intelligenza media dell’italiano medio.

  2. Simone Grassi

    Mi piacerebbe avere una breve analisi di questo dato, cioé il calo della crescita del valore del recupero dall’evasione (che resta una goccia dell’evasione totale) in relazione al calo di versamenti che si registra da quando questo governo si é insediato. Perché con l’evasione che pare aumentata (leggevo di IVA -5% con l’economia a -0.5%) porta a leggere il dato del calo del recupero in modo ancora piu negativo. Cioé c’é più evasione e il recupero aumenta di meno, quindi l’efficienza del recupero non solo sta calando, ma rischia di essere peggiorata, considerata la mole aumentata di evasione. Inoltre, non é ora di essere un pó piú severi, recuperare 4-5-6-7 miliardi a fronte di 200 evasi, mi pare comunque una magra consolazione se non in proiezione futura, cioé di andare fra 10-20 anni a recuperare di piú facendo si che l’evasione diminuisca. Se non si recupera almeno in 15-20% continuerá a essere conveniente evadere sperando di non essere controllati!

  3. Daniele Pessa

    Lotta all’evasione giustissima e sacrosanta. Premesso ciò, essendo un "addetto ai lavori", ritengo che il contrasto all’evasione e soprattutto all’elusione fiscale debba fondarsi su regole e procedure trasparenti e razionali. Un esempio: affidarsi a strumenti "automatici" quali quelli usati per la valutazione di immobili o terreni può rappresentare una scorciatoia per l’attività di accertamento, ma alle volte rischiano di produrre dei veri e propri soprusi nei confronti del contribuente. L’obiezione a questo mio esempio potrebbe essere: "beh fai riscorso!" Sappiamo tutti che un ricorso in commissione tributaria innanzitutto costa e non poco e soprattutto non garantisce l’esito sperato. Un’ultima osservazione all’autore dell’articolo. Lei scrive che il 2009 potrebbe essere tutto attribuito all’attuale governo. Potrebbe… Scommettiamo che se le cose vanno bene c’è l’effetto traino del trio Visco-Schioppa-Bersani, mentre se c’è un calo (e ci sarebbe da discutere sulle eventuali cause del calo) la responsabilità sarà tutta del duo Tremonti-Berlusconi!

  4. Paolo Prieri

    Ogni risultato nel recupero dell’evasione fiscale dovrebbe essere confrontato non solo sul risultato del periodo precedente ma misurato sul dato dell’evasione presunta. Quanto varrebbero allora i 6,9 miliardi? Il 5% dell’evasione o forse meno, nulla insomma, solo propaganda. Tra l’altro, sono importi realmente incassati? Credo anche che si dovrebbe anche valutare il costo della lotta all’evasione: Guardia di Finanza, tribunali, altri soggetti che partecipano direttamente o indirettamente al contrasto. In azienda si chiama il"costo del venduto".

  5. maurizio

    La lotta all’evasione certo che deve continuare. Per quanto riguarda il Sig. Prodi per forza, nel 2006 ha fatto ottimi incassi, basti pensare che la mia busta paga, da lavoratore dipendente, fu alleggerita di 190 euro. Con la mia altre 8000 ca (parliamo soltanto del mio settore-banca). Secondo il mio piccolo parere se, oggi, riflesso di 2 anni di esproprio proletario indiscriminato, sempre verso il basso, mai verso l’alto, la classe media si ritrova con le pezze nel c..o è grazie al mortadellone. Cosa che oggi vuol continuare a fare el Ferrero per l’evasione sono sempre della stessa idea. Controlliamo tutte le concessioni, dei vari comuni, dei vari permessi per i mercati esclusivamente lobbistici. Il governo avrà incassi da record. Grazie per lo sfogo!

    • La redazione

      Il governo Prodi aveva scelto di limitare la riduzione del cuneo fiscale ai redditi bassi e medi, anche per cancellare gli effetti redistributivi a favore dei redditi alti e medio-alti del 2° modulo della riforma dell’Irpef attuato dal governo precedente. Il livello di imponibile in cui la riduzione del cuneo si trasformava in un aumento di prelievo – come nel caso lamentato dal lettore – variava, in particolare a seconda dei carichi familiari, dato che la manovra includeva l’aumento degli assegni familiari a lavoratori dipendenti e pensionati. Da calcoli diffusi in quel periodo, risultava che il punto di azzeramento dei benefici era intorno ai 39-40.000 euro di reddito complessivo per il dipendente senza carichi, mentre era sensibilmente più alto in presenza di carichi. Come si evince anche dai dati delle dichiarazioni dei redditi 2007 pubblicati in questi giorni, un singolo al di sopra dei 40.000 euro di reddito (77,5 milioni delle vecchie lire, lo ricordo perché purtroppo molti continuano a confondere i due ordini di grandezza) difficilmente può essere considerato un esponente della "classe media", dato che quasi il 94% dei contribuenti si colloca entro questo livello di reddito dichiarato. Anche volendo considerare la sottostima derivante dall’evasione, stiamo sempre parlando di redditi talmente distanti dalla media da non consentire equivoci.

  6. Lettore

    Positiva la notizia che nel 2008 le somme riscosse dall’Agenzia delle Entrate siano state maggiori rispetto all’anno precedente, ma quest’anno stanno scendendo nuovamente. sapevo sarebbe successo! Purtroppo esiste molta corruzione, molte agevolazioni fatte al momento che viene scoperto l’evasore, ricordo l’episodio di Valentino Rossi che invece di pagare la somma di 100 milioni di euro, ne ha pagati 1/3, o forse ancora non si è conclusa la sua situazione.

  7. luigi romano

    Sono anni che leggendo le annuali notizie su quotidiani, dei mirabolanti risultati della lotta all’evasione ottenuti l’anno precedente dalla nostra GdF, divento sempre più triste e sconsolato, e mi rendo sempre più conto che i media in genere vogliono farci credere che la lotta continua. Dimenticano di dire che l’importo evaso annuo ammonta ad oltre 100 miliradi di euro e che 4 o 6 incassati sono una % minuscola, che il governo ed il parlamento dovrebbero andare tutti a casa, perchè hanno fallito. Anni fa lessi sul Sole 24 Ore di un’indagine fatta da giornalisti del quotidiano, e scoprirono che nel decennio precedente, gli accertamenti della GdF per importi accertati fino a 20 milioni di lire, dopo 5 anni lo stato aveva incassato oltre il 99%, per importi fino a 60 milioni aveva incassato il 30% e che per importi superiori a 100 milioni, lo stato aveva incassato lo 0,11%. Forti con i deboli e debolissimi con i forti, le aree di evasione sono note a tutti, basterebbe aumentare i controlli incrociati, maggiori poteri alla Consob, come alla SEC, che puo’ mandare in galera gli evasori, maggior numero di bilanci certificati, non solo quello sparuto gruppo quotato a Milano.

  8. DOMENICO

    Ma perché mai dovrebbero pagare anche le tasse quelle (tante) persone che acquistano Suv, Megayacht, Ville, ecc. Già spendono tanto per l’acquisto e il mantenimento di questi che non gli resta nulla per il Fisco. Lasciate pagare invece noi; a reddito fisso (al lavoro o in pensione) perché stiamo riducendo tutto quanto è possibile sull’importo lasciatoci "pulito" dal prelievo alla fonte. Ricordiamoci però di votare per il nostro governo alle prossime tornate elettorali se non vogliamo perdere questo "Privilegio"!

  9. gianni di pillo

    La crisi economica dell’ultimo trimestre 2008 e quella che stiamo affrontando nel 2009 quale effetto può avere sull’incremento o decremento delle somme riscosse dall’Agenzia delle Entrate?

  10. Ukmar

    Buonasera, sono un funzionario tributario dell’Agenzia delle Entrate e mi occupo prevalentemente di verifiche fiscali e accertamenti. Il 2009 è un anno di "transizione" (dovuto principalmente alla messa in opera della riorganizzazione degli uffici finanziari a seguito della istituzione delle direzioni provinciali e la "dismissione" degli uffici locali). Che dire, questa "riorganizzazione" non mi trova per nulla d’accordo (si punta all’eccesivo accentramento delle risorse, "loro" le chiamano "economie di scala" mah…), si torna praticamente alle vecchie "Intendenze di Finanza". Quanto alla lotta all’evasione fiscale è meglio che stia zitto.

  11. edoardo

    In Italia si discute tantissimo di grande evasione fiscale, specie nel lavoro autonomo, ma molto meno di abbassare aliquote che sono tra le più alte del mondo. Tanto per fare un esempio,un libero professionista che incassi 100.000 euri l’anno fa subito pensare ad una persona con un alto tenore di vita, ma andiamo a vedere in dettaglio. Ne da al fisco circa 45.000, inoltre sull’imponibile ne deve pagare circa altri 16.000 per la previdenza obbligatoria, ma molti politici la vorrebbero al 20%. Alla fine di tutto del suo guadagno restano 40.000 euri che considerando 13 mensilità equivalgono a più o meno a 3.000 Euri al mese. Metti poi le bollette il costo dell’auto e le spese condominiali, che qui al nord sono come un affitto, c’è poco da scialare. I politici obbiettano che da noi le tasse sono nella media europea, ma glissano sul fatto che i servizi sono nella media dei paesi arabi. Vi saluto Edoardo

    • La redazione

      I suoi calcoli non sono corretti. I contributi previdenziali sono ovviamente deducibili dall’imponibile IRE (ex Irpef), quindi nel suo esempio l’imponibile sarebbe pari a 84.000 euro. Applicando le aliquote in vigore (e ipotizzando addizionali locali ai loro valori massimi, pari a 1,4% e 0,8%) – in assenza di altri oneri deducibili – l’IRE dovuta risulta pari a circa 31.150 euro. D’altra parte, l’IRAP – ipotizzando per semplicità l’assenza di qualsiasi deduzione – sarebbe pari a 3.900 euro. Il totale sarebbe quindi pari al massimo a circa 35.000 euro,
      contro i 45.000 da lei stimati.

  12. deborah

    Mi sembrava appunto molto strana la notizia dei risultati positivi all’evasione! D’altronde la prima firma di Obama è stata per la soppressione di Guantanamo, la prima (o una delle prime firme) del bip nostrano quella per “sopprimere” la tracciabilità degli assegni. Il dato più triste: parte di quelli che lo votano vengono ingannati dagli spots, ma l’altra parte vorrebbe essere come lui…e i risultati si vedono!

  13. Emilio Chiavuzzo

    Ma di cosa ci meravigliamo? La lotta all’evasione è completamente scoparsa. Uno dei primissimi provvedimenti di questo governo è stato l’eliminazione dell’elenco clientifornitori. Quindi via libera all’emissione di fatture false. Siamo un paese sudamericano…forse peggio!

  14. Riccardo Rossi

    Ottimo esempio di come i dati possano essere usati e comunicati secondo gli scopi. Attendo con curiosità i risultati del 2009 e vado a studiarmi i dati dal 2001 ad oggi. Grazie

  15. Roberto ERTOLA

    Quelli forniti dall’Agenzia delle Entrate sono numeri veri: la lotta all’evasione frutta circa 7 milioni di euro e non potrebbe fruttare molto di più a meno di non assumere 100.000 nuovi accertatori. I numeri sbandierati da molti politici sono sogni o trovate demagogiche l’evasione in Italia ha cifre notevoli, ma il fenomeno è generalizzato. L’economia sommersa è un fenomeno mondiale: la piccola evasione (il lavoro nero e il secondo lavoro sono endemici, non facilmente comprimibili e molto radicati nelle regioni più povere del paese, pertanto possono essere anche stimate evasioni fiscali enormi, ma è difficile il recupero delle somme evase se non con l’assunzione di decine di migliaia di nuovi accertatori con un costo probabilmente maggiore del ricavato. La seconda grossa evasione stimata è quella relativa alle imprese in perdita, ma a meno di non vivere nelle favole chiunque sa che non basta aprire una società per guadagnare e che le imprese vanno in crisi, falliscono o "vivacchiano" in atesa di tempi migliori. Infine provateci voi a convincere i mafiosi o i camorristi a pagare i contributi e versare l’Irap.

  16. Flaviano Bitti

    L’evasione fiscale è tollerata dai nostri governanti, non sembra un obiettivo primario da conseguire. L’evasione la combattono solo a parole. E’ più semplice prelevare alla fonte dai lavoratori dipendenti. Via la moneta, solo pagamento elettronico, tutto viene registrato e il gioco è fatto.

  17. Marco Solferini

    La verità dei numeri è corretta e anche l’analisi delle date, purtroppo però esiste una spiegazione. L’Equitalia (ex. Gestline) ha ottenuto, come Ente della riscossione di tutte le pendenze dei privati con il Fisco (Irpef, Iva, Inps ecc.) poteri enormi e, secondo molti articoli di dottrina del diritto, incostituzionali. Si ricorda infatti che possono iscrivere Ipoteca sui beni immobili, hanno a disposizione il c.d. fermo amministrativo sui beni mobili, dopo appena 21 giorni dalla notifica della cartelletta fiscale aumentano l’importo dovuto dal contribuente del 30% (faccio notare che una Banca impiega in media due mesi per concedere un prestito e le finanziarie mediamente 2 settimane e mezzo) oltre ad un aumento di poco più di 2 euro al giorno. Celebre la sentenza della ditta di trasporti che si è vista sottoporre a fermo amministrativo, in attesa del pagamento, i propri furgoni (se non lavoro come faccio a pagare e a ottenere prestiti?). Tanto è vero quanto sopra che l’incremento delle cause civili e tributarie (dal 2006 la competenza è delle Commissioni Tributarie – certo meno "gentili" con il contribuente rispetto al Tribunale civile) è del 200%.

  18. rokko

    Edoardo, non so come abbia fatto i calcoli. 100.000 euro di reddito lordo annuo corrispondono ad una trattenuta del fisco di circa 35000; per essere precisi circa 4900 euro/mese su 13 mensilità.

  19. amsicora

    Qalcuno potrebbe spiegare perché, mentre gli scambi di beni e servizi decrescono rispetto agli anni passati, dovrebbero aumentare esponenzialmente non solo gli incassi fiscali e previdenziali, ma addirittura la cosiddetta “lotta all’evasione fiscale”?

  20. darmix

    Forse sarebbe stato opportuno anche, per permettere una maggiore comprensione dei numeri, ricordare anche che nel 2006 è entrata in vigore la riforma che ha trovato formalizzazione nella scelta, dettata dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, di conversione del decreto legge 30 settembre 2005, n. 203, di “internalizzare e pubblicizzare” il servizio. E che dal 1° ottobre 2006, venne soppresso il sistema di affidamento in concessione dell’attività, fino ad allora affidata quasi interamente al sistema bancario. In precedenza il compito era, infatti, affidato in concessione a circa 40 enti tra istituti bancari e privati, e diventò operativa, a tutti gli effetti, Riscossione Spa, la società a prevalente capitale pubblico (51% in mano all’Agenzia delle entrate e 49% all’Inps) che esercita oggi le funzioni relative alla riscossione nazionale. Dal 1° ottobre 2006, l’art. 3 del decreto legge n. 203 del 2005, ha, appunto, ricondotto l’attività di riscossione sotto l’ombrello pubblico, attribuendo le relative funzioni all’Agenzia delle entrate che le esercita oggi tramite Equitalia (da ottobre 2006 a marzo 2007 il nome era Riscossione spa).

  21. dvd

    Intervengo sull’argomento da tempo e vedo con dispiacere che le perplessità della gente sono le stesse. Da una parte i dipendenti pubblici e privati che si sentono defraudati e dall’altra imprenditori piccoli che si sentono triturati dalle imposte. Non si vuole ammettere che questo è una falsa rappresentazione della verità. Non credo che sbagli Edoardo nel fare i conti come però non mi stupisco della incredulità di Rokko davanti a quei conti. Non comprendo bene Ukmar perchè se nemmeno lui sa come stanno le cose che è nel sistema? Come osservazione di buon senso e intuitiva: non vi sembra che se nel nostro paese per le attività di modeste dimensioni (max 20/30 dip.ti) ci fosse una sorta di tassazione semplificata o forfettaria non ci sarebbe tanto da discutere di evasione? E non ritenete che alla fine il vantaggio per la collettività aumenta perchè aumenta il gettito netto (ipotesi) e diminuiscono le spese per i controlli (certezza)? Quale è la spesa per il controllo del controllo.. che poi non si incassa? E’ giusto continuare a pensare che imprenditore = ladro? E’ etico pagare imposte per servizi che non ci sono? Dove si perdono quei soldi? Occupiamoci di questo!

  22. rob

    E’ possibile che una piccola azienda con 7 operai abbia 3 impiegati (+1 commercialista esterno) in ufficio per seguire e smaltire la burocrazia? Lasciamo stare Equitalia esempio lampante di un paese corrotto. E’ provato che un sistema semplificato verrebbe rispettato da tutti. La complicazione, l’induzione all’errore crea migliaia di "posti di lavoro" (avvocati, consulenti, impiegati, passacarte, amici deli amici, LSU, etc) cosa facciamo fare a queste persone inutili? Per 30 anni abbiamo predicato il posto fisso, lo stipendio poco ma sicuro, creando un vuoto pauroso in figure professionali vere. Oggi, nessuno lo dice, mancano specializzati in tutti i settori, parzialmente coperti da stranieri. Non potendo, con un tocco di bacchetta magica, far sparire tutte quelle inutili persone, la burocrazia serve per mantenerli. Forse siamo più furbi degli altri Paesi? Per adesso sembra di si! Il futuro imminente dirà la verità!

  23. Luca Gerbi

    Era sufficiente un’analisi e un raffronto con il biennio precedente per arrivare alle conclusioni dell’autore, peccato che questo lavoro non sia stato fatto anche da altri osservatori! Premesso ciò e concordato in pieno sul brusco "rallentamento" del 2008 veniamo agli scenari futuri. In parte essi sono già noti (modifiche normative in primis) e non portano altro che ad una risposta negativa; c’è tuttavia un altro aspetto, del tutto interno all’Agenzia, che inciderà ancora più negativamente ed è la riorganizzazione strutturale e funzionale degli uffici che occuperà l’intero biennio 2009/2010. Se qualcuno risiede a Bologna e provincia può già toccare con mano gli effetti di tale "rivoluzione" che è in corso da due mesi nel capoluogo emiliano.

  24. federico

    Condivido il parere di chi da "autonomo" ha ben presente i rischi del suo lavoro che richiede dedizione, competenza e spesso tutto ciò non è sufficiente. Il lavoratore autonomo e la piccola impresa sono depredati di oltre il 50% del reddito prodotto (reddito aleatorio e guadagnato con molta fatica) ma in caso di crisi non hanno le tutele dei cd ammortizzatori sociali e quindi pagano per servizi di cui non usufruiscono! Si provasse ad "affamare la bestia" (burocrazia statale) riducendo le aliquote e, sono convinto, si ridurranno evasione e si migliorerebbe l’efficienza della P.A.

  25. Lorenzo

    Secondo voi come fanno gli strumenti informatici di controllo a controllare se non ci sono i dati dentro. Nessuno si chiede come mai negli USA si usa poco contante. E a chi dice che tanto qualcuno pagherebbe sempre in contanti (ovviamente sopra certe cifre) dico che è istigazione a delinquere. Pagare meno pagare tutti = aliquote piu basse (nel tempo) + maggiori controlli, sennò tanti saluti.

  26. BOLLI PASQUALE

    Il rapporto tra partite IVA e Fisco è da sempre conflittuale. E’ luogo comune nella pubblica opinione che il cronico fenomeno della evasione è dovuto a questi operatori economici. Vediamo perchè: lo Stato non gestisce questo rapporto in modo chiaro,corretto e paritario; lo Stato ti può imporre una costosa contabilità e poi, se il tuo reddito non lo ritiene congruo ti minaccia. All’operatore economico impone, quindi, l’adeguamento, "obtorto collo" ai suoi conteggi. Il programma GE.RI.CO come determina questi conteggi? Con formule tecnicamente belle, ma sicuramente, teoriche. L’economia aziendale mal si adatta alle teorie, perchè dominata nella sua gestione da imprevedibilità e dinamismo. Si cambi allora pagina! Si dia fiducia al contribuente. Ma se la fiducia è stata mal riposta si diano severe condanne e non si facciano condoni.

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